
Uno studio dell'Università di Leiden, nei Paesi Bassi, ha stimato che nel 2019 sono stati sprecate 52,4 milioni di tonnellate di carne commestibile, equivalenti a 18 miliardi di animali allevati e uccisi inutilmente. Questi numeri, riportati anche nell'articolo scientifico Animal lives embodied in food loss and waste pubblicato sulla rivista Sustainable Production and Consumption, sono a dir poco sconcertanti.
Lo spreco alimentare è un problema globale che riguarda tutti i Paesi, ma in particolare quelli sviluppati e ad alto reddito (quelli con i più alti tassi di spreco alimentare sono Cina, Stati Uniti, Brasile, Indonesia e Russia). In questi Paesi, la maggior parte degli sprechi avviene a livello di consumo, dove le persone gettano via cibo ancora commestibile.
Tuttavia, lo spreco alimentare è anche dovuto al fatto che milioni di animali che vengono allevati per produrre cibo non verranno mai realmente utilizzati a tale scopo e finiranno invece direttamente in discarica. Questo avviene per una serie di motivi, tra cui:
La perdita inutile di vite animali è un aspetto dello spreco alimentare che spesso viene trascurato. Tuttavia, è un problema grave che ha un impatto significativo sull'ambiente e sul benessere degli animali.
Gli animali allevati per la produzione di carne subiscono già un grande numero di sofferenze. Vengono rinchiusi in spazi angusti, privati della libertà di movimento e nutriti con mangimi industriali. La morte, quando arriva, è spesso violenta e dolorosa.
Quando questi animali vengono poi sprecati, la loro sofferenza è resa ancora più inutile. La loro vita è stata sciupata per produrre cibo che non verrà mai consumato.
Fonte| "Animal lives embodied in food loss and waste" pubblicato su Sustainable Production and Consumption a dicembre 2023