40 specie di vertebrati in Italia sono “in pericolo critico” di estinzione: l’allarme arriva dalla Cop15 sulla biodiversità

Alla Cop15 di Montreal – la conferenza dell’Onu sulla Biodiversità – l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha fornito i dati sulla natura italiana: tra le specie che entrano in “pericolo critico” nella Lista rossa lo Squalo volpe, la Trota mediterranea e il Falco pescatore.
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Martina Alfieri 12 Dicembre 2022

L’Italia è tra i paesi più ricchi di biodiversità in Europa. Ospita infatti habitat molto diversificati e di aree naturali protette che consentono la vita di tante specie endemiche – cioè che abitano solamente in quei luoghi.

Dalla Iucnl’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura – arriva però un nuovo allarme: come riporta l'Ansa40 specie di vertebrati che vivono nella nostra penisola si trovano al momento in pericolo critico di estinzione (indicate come “CR” dalla nota Lista rossa). Altre 65 sarebbero invece in pericolo (EN).

Si è tenuta nei giorni scorsi l’apertura della Cop15 di Montreal, in Canada. Fino al 19 dicembre, alla conferenza sulla Biodiversità organizzata dalle Nazioni Unite si riuniranno esperti di tutto il mondo per discutere delle soluzioni necessarie a preservare le specie in declino.

In questa sede, la Iucn – autrice della Lista rossa che monitora lo stato di conservazione delle specie – ha reso noti anche i dati che riguardano il nostro paese. Dal 2013 in avanti, la situazione di alcuni vertebrati si è aggravata: sarebbero diminuiti gli esemplari di Savetta, Carpione del Garda e Temolo adriatico – tre specie di pesci. Starebbero soffrendo anche il Geotritone del Sarrabus – un piccolo anfibio -, il Mignattino comune – un uccello – e l'Orecchione sardo – una specie di pipistrello.

Si aggiungono invece all’elenco delle specie in "pericolo critico" (prima erano assenti per carenza di dati o non valutate): lo Squalo volpe e la Trota mediterranea insieme a tre uccelli, il Falco pescatore, il Voltolino e lo Schiribilla. Le specie classificate "in pericolo" (EN) – lo stadio prima del pericolo critico sono invece 65. Molte tra queste sono endemiche: se dovessero scomparire dall’Italia, non esisterebbero più.

La natura è la nostra ancora di salvezza. La nostra salute, il cibo, le economie e il benessere dipendono dalla natura. Eppure la natura è in crisi. Un milione delle 8 milioni di specie di piante e animali stimate nel mondo sono a rischio di estinzione. Il degrado degli ecosistemi sta compromettendo il benessere del 40% della popolazione mondiale”, scrivono dalla Cop15.

Le organizzazioni ambientaliste e animaliste di tutto il mondo hanno gli occhi puntati sulla conferenza per la biodiversità. Tra loro, anche il WWF: “Il fallimento alla Cop15 non è un’opzione contemplabile: ci esporrebbe a un rischio maggiore di pandemie, aggraverebbe il cambiamento climatico rendendo impossibile limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e arresterebbe la crescita economica, lasciando le persone più povere ancora più vulnerabili all’insicurezza alimentare e idrica. Per affrontare la crisi della naturaha dichiarato Marco Lambertini, direttore generale WWF internazionale –  i governi devono concordare un obiettivo nature-positive che unisca tutti nel proteggere la natura rimasta sul pianeta, ripristinando il più possibile e trasformando i nostri settori produttivi affinché lavorino con la natura, non contro di essa. Dopo tante parole, i leader a Montreal dovranno mantenere le promesse fatte a noi e al pianeta”.