Ad avere la sana abitudine di camminare tra le vette del parco era lo scrittore Dino Buzzati, autore del celebre Il Deserto dei Tartari, pubblicato nel 1940, ma che sicuramente non trasse ispirazione dal suggestivo parco nazionali delle dolomiti bellunesi, un concentrato di bellezza naturalistica, tanto da essere stato incluso a partire dal 2009 nel territorio delle Dolomiti Patrimonio UNESCO.
A circa un centinaio di chilometri da Venezia, il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è stato istituito definitivamente nel 1990 con un provvedimento del Ministero dell’Ambiente. Lo scopo voleva essere quello di tutelare la biodiversità e il paesaggio del territorio, ma anche promuovere la ricerca scientifica e l’educazione ambientale, oltre che ripristinare le attività di tipo agro-pastorale e migliorare la qualità di vita delle comunità locali.
Incuriosisce che se nel 1993 la superficie occupata dal parco era di circa 15 mila ettari, ora se ne contano almeno il doppio, dal momento che i nuovi confini sono stati identificati negli anni con nuove strutture naturali tra vette, crinali, fiumi e laghi.
Oggi quindi il Parco copre più di 31mila ettari di superficie e si trova nella provincia di Belluno, delimitato a nord dal bacino del Maè, a sud dal basso Agordino, a est dal corso del Piave e a ovest dal fiume Cismon.
Quasi il 60 per cento del parco è coperto da boschi, il 12 per cento da pascoli e praterie e il resto del territorio da rocce e corsi d’acqua. La ricchezza della flora presente nel parco è davvero notevole: l’area, infatti, è stata oggetto di studio di numerosi botanici nel passato e nella British Library di Londra è ancora conservato il famoso Codex Bellunensis, un erbario figurato che risale agli inizi del 1400 e che illustra le piante raccolte da ricercatori e botanici sulle montagne del parco.
Anche la fauna non scarseggia: nel parco nidificano ben 115 specie di uccelli, 20 specie di anfibi e di rettili. Non mancano poi animali come camosci e caprioli, e una quantità non indifferente di insetti, tra coleotteri e farfalle.
Non solo itinerari naturalistici ad anello ideali per chi vuole conoscere meglio flora e fauna del luogo, ma anche sentieri CAI e vie ferrate per escursionisti più esperti. Nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi c’è solo l’imbarazzo della scelta per vie e percorsi da fare a piedi. Non solo. Alcuni sentieri sono anche a tema come quelli che ripercorrono le vecchie vie militari e le strade dei minatori, o quello più turistico che conduce alla scoperta del Bosco della Serenissima.
All’interno del Parco è possibile andare anche in bicicletta, meglio ancora se in sella a una mountain bike. Tra i principali itinerari, di cui alcuni all’interno dell’area protetta, altri esterni che danno accesso al parco, sono da segnalare: la salita alla malga Pramper, il percorso da San Gottardo ai prati di Salet e la salita al rifugio Bianchet attraverso le faggete della Val Vescova.
All’interno del parco le escursioni a cavallo sono permesse, ma solo in specifiche zone (C e D, corrispondenti alla conca di Cajada, alla Val Prampèr e alla Val del Grisol, alle aree attorno all’ex centro minerario di Valle Imperina, alle valli del Cordevole, Mis e di Canzoi, alle aree attorno al passo Croce d’Aune.
Tra gli itinerari da segnalare, che si sviluppano interamente o parzialmente su strada forestale, ci sono i prati di Salet, il percorso che porta dal Passo Croce d’Aune alla Malga Monsampian e quello che porta dalla Val Cordevole al Rifugio Bianchet.
Le principali città da cui si può accedere al Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi sono Belluno e Feltre.
Se viaggi in auto, Belluno si può raggiungere da Mestre e Venezia, percorrendo l’A27 (uscita Pian di Vedòia). Feltre invece si raggiunge da Vicenza percorrendo l’autostrada della Val d’Astico A31 (uscita Dueville), proseguendo poi lungo la statale 47 della Val Sugana quasi fino a Primolano, e percorrendo prima un tratto della statale 50 bis, poi della statale 50.
Le città di Feltre e Belluno sono servite dalla tratta ferroviaria Padova-Montebelluna-Feltre-Belluno-Calalzo, dove è previsto anche il servizio di trasporto delle biciclette.
Tutta la provincia di Belluno è servita da Dolomitibus, la linea che copre sia i servizi extraurbani che quelli urbani a Feltre e a Belluno.