Acque verdi, plancton e alghe tossiche: cosa sta accadendo in Irlanda del Nord e Thailandia

Un lago dell’Irlanda del nord e il mare della Thailandia sono diventati totalmente verdi a causa di alghe tossiche e plancton, due elementi che proliferando rischiano di danneggiare l’intero ecosistema marino e la vita di pesci o altre specie animali che lo vivono.
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Mattia Giangaspero 21 Settembre 2023

Altro tema da dover affrontare seriamente in quanto correlato alla crisi climatica è la proliferazione di specie aliene nelle acque, che siano mari, come quello del golfo della Thailandia vicino alla costa di Chonburi, o che siano laghi, come il Lough Neagh il più grande di tutto il Regno Unito. 

E questa volta non parliamo solo di specie aliene come il granchio blu, ma di specie aliene molto più pericolose per tutti i pesci o le specie animali che vivono nell'ecosistema marino. Esempi sono le alghe tossiche e il plancton e le storie recenti dell'Irlanda e della Thailandia possono fare da apripista per capire come in futuro potremmo trovare sempre più acque inquinate o colorate di verdastro a causa di queste specie aliene che proliferano per le condizioni climatiche esterne, per il troppo caldo.

Vediamo infatti cosa sta accadendo in questi giorni proprio in Irlanda e Thailandia. 

Il Lough Neagh, il più grande lago d'acqua dolce del Regno Unito, è stato invaso dalle alghe tossiche al punto tale da presentare in alcune aree forme paludose e fangose verdi che devastano fauna e flora selvatica del posto. E in Irlanda del Nord quello che è accaduto al lago non rischia di uccidere solo le specie viventi dell'area, ma essendo un lago di acqua dolce dall'estensione di circa 400 km che fornisce acqua potabile al 40% di tutta la nazione, rischia anche di danneggiare le attività dei cittadini irlandesi.

Perchè si è verificata l'esplosione di queste alghe?

Il fattore principale è l'invasione di cozze zebra (Dreissena polymorpha), molluschi bivalvi dalla livrea striata che hanno invaso accidentalmente molti bacini idrici, come appunto il Lough Neagh, a partire dagli anni '90 del secolo scorso. Questi organismi sono infatti efficienti filtratori che eliminano le particelle in sospensione nell'acqua; come risultato il lago diventa più trasparente e permette un maggiore passaggio della luce solare, che catalizza la crescita esplosiva delle alghe.

E quindi se le alghe proliferano a causa dell'eccessivo caldo in modo indiretto un altro fattore rilevante è il cambiamento climatico che ha aumentato la temperatura di 1 grado dal 1995 proprio del lago.

Questa enorme biomassa, oltre a rilasciare tossine nell'acqua, dopo la morte induce la deossigenazione, che a sua volta uccide pesci e altri organismi acquatici. È una vera e propria catastrofe ambientale.

Adesso passiamo alla storia del Golfo Thailandese che è stato invaso dalla proliferazione del plancton, soprattutto lungo la costa di Chonburi. Il plancton ha creato una zona morta acquatica che sta minacciando le specie marine, soprattutto le cozze molto presenti in quella parte di mare.

Gli scienziati marini affermano che alcune aree del Golfo della Thailandia contengono più di 10 volte la quantità normale di plancton, rendendo l’acqua di un verde brillante e uccidendo la vita marina.

La proliferazione del plancton avviene una o due volte l'anno e in genere dura due o tre giorni, ma la loro presenza produce tossine che danneggiano l’ambiente o uccidono la vita marina riducendo l’ossigeno nell’acqua e bloccando la luce solare. In questo caso alcuni scienziati della Nasa, affermano che la colpa sia dell’inquinamento e del caldo intenso causato dai cambiamenti climatici e più precisamente in questo caso anche di El Nino (secondo lo scienziato Tanuspong di Bangkok):

"El Niño provoca siccità e temperature del mare più elevate. Tutto peggiorerà se non modifichiamo il modo in cui gestiamo le risorse, i rifiuti idrici e il modo in cui viviamo”.