Addio carrozze, addio abusi: la legge contro lo sfruttamento dei cavalli è (davvero) dietro l’angolo

Per quanto antica e romantica, la tradizione delle carrozze trainate da cavalli e altri animali è ormai obsoleta e superata, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici e urbani. È quanto espresso da Patrizia Prestipino, deputata del PD che ha spinto il governo ad approvare un ordine del giorno “rivoluzionario”: il parlamento ha vietato le botticelle in tutta Italia.
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Sara Polotti 9 Agosto 2022

La notizia non potrebbe arrivare in periodo migliore, perché l'estate 2022 non ha significato caldo eccessivo solo per gli esseri umani, ma ha mostrato come le temperature record siano sfiancanti e tremende anche per gli animali. Soprattutto quelli sfruttati dall'uomo, siano essi destinati al macello e costretti a un trasporto su mezzi inadeguatamente caldi, oppure a condurre carrozze per il trasporto dei turisti.

Come accade con le botticelle, carrozze turistiche diffusissime nella Capitale, che rappresentano in realtà tutti i carretti a traino spesso presenti nelle grandi città. Da anni le associazioni animaliste si battono perché questi mezzi di trasporto siano riconosciuti come abuso e tortura, rappresentando una crudeltà gratuita verso gli animali.

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E in effetti qualche risultato era arrivato: a Roma, una norma decisa dal sindaco Roberto Gualtieri prevede che dall'1 giugno al 15 settembre 2022 sia vietato sfruttare i cavalli fra le 13 e le 17, o quando la temperatura superi i 35 gradi.

Ad agosto 2022 finalmente è poi arrivato lo stop: all'interno del Decreto Infrastrutture e Trasporti il governo ha approvato un ordine del giorno (firmato dalla deputata Patrizia Prestipino) che sancisce il divieto di utilizzare gli animali come mezzi di trasporto su tutto il territorio italiano. Contrari solo Lega e Fratelli d'Italia; alla fine, messo ai voti, l'ordine è passato con pochi voti di scarto.

A chi in questi giorni l'ha criticata sostenendo che le botticelle sia una tradizione da tutelare, presente anche a New York, Prestipino ha risposto che si tratta sì di tradizione, ma di una tradizione "obsoleta e incompatibile con i cambiamenti climatici e urbani".

E a chi paragonava (sminuendolo) l'operato dei cavalli a quello degli operai che a Dubai lavorano con 49 gradi ha fatto notare il poco rispetto non solo delle persone, ma anche degli animali.

Ma cosa accadrà ora? L'ordine del giorno impegnava il Governo a "vietare l'utilizzo di animali per la trazione di veicoli e di mezzi di ogni specie adibiti al servizio di piazza e per i servizi pubblici non di linea finalizzati ai trasporti di persone a fini turistici e ludici, nell'intero territorio nazionale" e "a prevedere sanzioni amministrative e confisca del mezzo e dell'animale in caso di trasporto non autorizzato".

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Il prossimo passo per il Governo sarà trasformare questo ordine del giorno in norma. Una norma che, di fatto, prevede anche la riconversione dell'attività: chi prima aveva una licenza, potrà richiedere di tramutarla in una licenza per taxi o trenino elettrico, promuovendo così non solo la fine degli abusi animali, ma anche la sostenibilità dei trasporti.

In questo senso, vi sono diversi esempi dai quali si potrebbe prendere spunto per non rinunciare né alla tradizione, né al trasporto turistico. Nella città giordana di Petra, per esempio, da qualche anno il trasporto con cavalli è stato sostituito da club car elettriche che ricordano la linea delle carrozze, mentre nella Reggia di Caserta si è già provveduto a sostituire i cavalli (dopo la morte di uno per eccessivo caldo e fatica nell'estate del 2020) con un parco di golfcar.