Alcuni alimenti potrebbero rendere più efficace l’immunoterapia nel trattamento del cancro

L’immunoterapia è tra le terapie più all’avanguardia nella cura del cancro, tuttavia non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo. Dato che circa il 60% delle cellule immunitarie si trova nell’intestino, nella comunità scientifica si sta cercando di verificare il legame tra alimentazione ed efficacia dell’immunoterapia. Gli alimenti che potrebbero avere maggiore effetto sono soprattutto quelli più ricchi in fibra.
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Maria Teresa Gasbarrone 22 Settembre 2023
* ultima modifica il 24/09/2023

Oltre il 60% delle cellule immunitarie del corpo si trovano nell'intestino. Da questo dato una domanda si sta facendo sempre più centrale nella comunità scientifica: data questa concentrazione di cellule immunitarie nell'intestino, l'alimentazione può influire sulla risposta dell'organismo ai trattamenti anti-cancro, di cui l'immunoterapia rappresenta una risorsa fondamentale?

Dalle prime risposte quest'intuizione sembra tutt'altro che infondata. Dalle ricerche condotte finora in materia è emerso che assumere regolarmente certi alimenti potrebbe aumentare l'efficacia dell'immunoterapia.

L'immunoterapia dei tumori e come questa possa essere modulata dal microbioma intestinale sono al centro di Cicon23, l'International Cancer Immunotherapy Conference, rganizzato da società scientifiche internazionali insieme al Network italiano per la bioterapia dei tumori (Nibit), a Milano dal 21 al 23 settembre 2023.

Quali alimenti potrebbero aumentare l'efficacia dell'immunoterapia?

Gli alimenti ricchi di fibre e in grado di "nutrire" il microbioma, ovvero l'insieme dei microrganismi ospitati nell'intestino, sarebbero quindi in grado, ipotizzano gli esperti, di aumentare l'efficacia dell'immunoterapia. Tra questi rientrano:

  • Mele;
  • Pere;
  • Pugne;
  • Kiwi;
  • Frutta secca (noci, pistacchi e arachidi);
  • Legumi (fagioli, ceci, lenticchie);
  • Carote;
  • Melanzane;
  • Carciofi;
  • Cereali;
  • Cioccolato fondente

"L'immunoterapia ha rivoluzionato la cura di molti tumori – spiega Pier Francesco Ferrucci, direttore dell'Unità di bioterapia dei tumori all'Istituto europeo di oncologia (Ieo) e presidente del Nibit – Tuttavia, non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo. Da qui l'ipotesi, che ormai è diventata una certezza, che la composizione del microbioma intestinale di un paziente influenzi il successo del trattamento immunoterapico. In sostanza, i pazienti che ospitano determinati batteri intestinali sembrano rispondere meglio all'immunoterapia rispetto ai pazienti che ne sono privi".

Studi in corso

Non abbiamo ancora dati certi sul legame tra questi alimenti e una maggiore efficacia dell'immunoterapia, ma al momento dono in corso diversi studi in tutto il mondo che puntano a dimostrarlo.

In Italia, all'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, l'anno prossimo partirà un nuovo trial clinico che prevede la somministrazione di una dieta controllata ricca di fibre nei pazienti con mieloma indolente, una condizione intermedia, che non richiede ancora trattamento, ma un monitoraggio molto più stretto, dato il rischio più elevato di trasformazione in mieloma vero e proprio.

Fonte | Adnkronos

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