Alimentazione e bambini: niente miele prima dell’anno. Perché?

C’è chi lo ama e chi ne può fare tranquillamente a meno. In ogni caso, non andrebbe mai mangiato prima dell’anno di vita. E se pensi che sia solo una questione di zuccheri, ti sei perso il motivo principale. Scopri perché il miele non dovrebbe essere inserito nell’alimentazione dei bambini più piccoli!
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
24 Ottobre 2022 * ultima modifica il 14/11/2023

Una favola africana racconta perché il miele piace tanto ai bambini. Mamma Natura, ammalata, cerca aiuto dai suoi figli che, indaffarati nelle loro faccende, non accorrono in suo soccorso. Solo la piccola ape lascia immediatamente il suo alveare per accudirla. Così Mamma Natura guarisce e benedice la “colla dorata” che la piccola operaia utilizza per unire le cellette del suo alveare, rendendola uno degli alimenti prediletti dai bimbi di tutto il mondo: il miele. Quello che viene omesso è un dettaglio molto importante: dentro questo liquido vischioso si nasconde una seria minaccia per la salute dei più piccini. Non mi sto riferendo agli zuccheri, ma a qualcosa che può avere un impatto molto più immediato e grave sulla loro salute: il botulino.

Purtroppo non tutti lo sanno, ma prima dell'anno di vita il miele è un alimento da evitare. Non importa se la nonna o la zia ti hanno consigliato di utilizzarlo contro la tosse dei tuoi bambini o per calmarli intingendo il ciuccio al suo interno. Il miele non va mangiato prima dell'anno di vita proprio per il rischio di botulismo infantile, una condizione considerata rara (in Italia se ne registra circa 1 caso all'anno) ma in realtà sottostimata (le forme più lievi possono non essere riconosciute) e potenzialmente letale.

Cos'è il botulismo infantile

Come tutte le altre forme di botulismo, anche quello infantile è una sindrome caratterizzata da una paralisi progressiva. Per la precisione, si tratta di una paralisi flaccida simmetrica discendente: dapprima si paralizzano i nervi cranici, poi il problema si estende ad altre aree del corpo; nei casi più gravi si può arrivare all'arresto respiratorio e al decesso.

La sindrome è causata dalle tossine prodotte da batteri appartenenti al genere Clostridium. Rispetto alle forme più comuni negli adulti, però, non è scatenata da tossine che contaminano il cibo, ma da tossine prodotte nell'intestino del bambino in seguito alla germinazione delle spore di Clostridium ingerite o inalate. In presenza di un microbiota intestinale ben sviluppato, queste spore non sono in genere pericolose per la salute; tuttavia, i bambini sotto l'anno di vita possono avere un microbiota immaturo non in grado di contenere la loro crescita. Nel loro intestino le spore possono proliferare e liberare la tossina botulinica, che supera la parete intestinale e, attraverso sangue e sistema linfatico, raggiunge le terminazioni neuromuscolari, causando la paralisi.

I sintomi del botulismo infantile

I sintomi tipici del botulismo infantile includono:

  • riduzione generalizzata del tono muscolare;
  • sonnolenza apparente;
  • irrequietezza;
  • incapacità di controllare il capo;
  • pianto alterato (debole o acuto), oppure alterazione della voce;
  • espressione del viso alterata, con mancanza di espressione;
  • abbassamento delle palpebre;
  • dilatazione delle pupille;
  • difficoltà di suzione e di deglutizione (di conseguenza, per le mamme che allattano al seno, turgore mammario);
  • rigurgito apparente;
  • difficoltà di respirazione;
  • stitichezza da almeno 3 giorni;
  • minzione, salivazione e lacrimazione ridotte;
  • perdita dei riflessi protettivi delle vie aeree.

Si ritiene che il botulismo infantile possa essere anche la causa di alcuni casi di Sids (Sudden Infant Death Syndrome), altrimenti nota come “morte in culla”.

Miele e botulismo infantile: il legame

Come accennato, le spore di Clostridium possono essere ingerite o inalate. In questo secondo caso, la loro fonte è in genere la polvere contaminata o, in alternativa, il suolo. È stato, per esempio, osservato un aumento di casi di botulismo infantile associato a eventi di ristrutturazione che hanno movimentato molta polvere, come quelli eseguiti dopo il terremoto che ha scosso Los Angeles nel 1994. Invece il miele è, insieme ad alcuni infusi vegetali, l'unica fonte alimentare di spore di Clostridium associate a casi di botulismo infantile.

Il motivo per cui il miele può essere contaminato dipende dalla sua stessa natura: le spore vengono involontariamente raccolte dalle api, che, altrettanto involontariamente, possono farle finire nel miele, dove non possono germinare ma, se la quantità d'acqua a disposizione è sufficiente, possono sopravvivere. Purtroppo i trattamenti che potrebbero garantire la loro eliminazione non sono compatibili con il miele, che ne uscirebbe talmente modificato da non poter più essere consumato. Da qui il problema: il miele può contenere spore di botulino.

Come ti ho spiegato poco fa, la presenza di queste spore non è pericolosa a meno che, una volta ingerite, trovino nell'intestino un ambiente adatto alla loro germinazione. E questo può accadere, appunto, nell'apparato digerente dei bambini piccoli, la cui flora batterica può non essere sufficientemente “forte” da evitare la proliferazione del Clostridium e la conseguente produzione della tossina botulinica.

Miele e bambini: come comportarsi

Per tutti questi motivi, prima dell'anno di vita il consumo di miele è da evitare. Peraltro, come accennato, si tratta di un concentrato di zuccheri liberi, il cui consumo dovrebbe essere in ogni caso limitato. Ricorda: per un'alimentazione sana si raccomanda di evitare o di limitare fortemente l'uso degli zuccheri, anche in forma di miele, prima dei 2 anni di età. E, per quanto riguarda l'abitudine di calmare i bimbi intingendo il ciuccio nel miele, non è più salutare dell'eventuale scelta di tappargli la bocca con un lecca-lecca, nemmeno nei bambini che hanno già compiuto 1 anno.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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