Allarme di Legambiente: i ghiacciai in Italia stanno soffrendo. A fine secolo esisteranno ancora?

Arrivano brutte notizie dal rapporto finale della campagna “Carovana dei ghiacciai”, che mette in evidenza come i ghiacciai nel nostro Paese si stiano tutti sciogliendo o frammentando a ritmi elevatissimi negli ultimi 30 anni. Se non cambiamo subito politiche sul clima, sono destinati a scomparire nei prossimi 80 anni.
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Gianluca Cedolin 23 Settembre 2021

I ghiacciai italiani si stanno riducendo e frammentando a ritmi vertiginosi e, se non intraprenderemo immediate e decise azioni di contrasto alla crisi climatica, entro il 2100 potrebbero scomparire tutti. È questa, sostanzialmente, la sintesi della seconda edizione della Carovana dei ghiacciai, una campagna organizzata da Legambiente con il supporto del Comitato glaciologico italiano. Tra agosto e settembre, la Carovana ha monitorato tredici ghiacciai alpini e il glacionevato del Calderone, in Abruzzo, per verificarne lo stato di salute e sensibilizzare sugli effetti che il riscaldamento globale sta avendo sull'ambiente glaciale.

«Su tutto l’arco alpino – si legge nella presentazione del report finale – è in atto un pesante trend di riduzione delle masse glaciali con importanti segnali di progressiva accelerazione negli ultimi 30 anni. A causa del riscaldamento climatico i ghiacciai perdono superficie e spessore, rifugiandosi sempre più in alta quota e frammentandosi e disgregandosi in corpi glaciali più piccoli».

Basta prendere in considerazione i principali ghiacciai italiani per capire le proporzioni del fenomeno. Quello presente sul Massiccio dell'Adamello, il più esteso in Italia, da metà Ottocento ha perso oltre il 50% della superficie e dal 2016 a oggi ha avuto una riduzione di spessore di circa 10-12 metri, ossia due metri all'anno. La novantina di corpi glaciali del Gran Paradiso in meno di due secoli ha perso addirittura il 65% della superficie, passando da 88 chilometri quadrati a circa 30. I ghiacciai dell'Alto Adige erano frammentati in 330 unità nel 2005, oggi sono 540. La crisi climatica porta allo scioglimento, alla disgregazione e alla frammentazione dei ghiacciai, che sono fondamentali come riserva idrica e come equilibratori per prevenire catastrofi ambientali come frane e inondazioni.

"I dati che abbiamo raccolto nel corso di questa seconda edizione di Carovana dei ghiacciai sono un’ulteriore conferma del quadro dall’allarme lanciato dall’Ipcc che ci ricorda come ormai il Pianeta sia in codice rosso. Secondo l’Ipcc, se riusciremo a limitare il riscaldamento globale sotto la soglia dei 1,5 gradi come nell’obiettivo degli accordi di Parigi, a fine secolo sopravvivrà un terzo dei ghiacciai, in caso contrario i ghiacciai alpini scompariranno del tutto", ha detto Vanda Bonardo, responsabile nazionale Legambiente Alpi e coordinatrice della campagna. "La dimensione globale e la velocità di questo ritrarsi dei ghiacciai non ha precedenti da almeno alcuni millenni. Nel viaggio abbiamo toccato con mano anche gli effetti dell’intensificazione del ciclo dell’acqua, dovuto ai cambiamenti climatici, che porta ad avere piogge o nevicate più intense in alcune regioni mentre in altre siccità più durature".