Allarme Onu sul clima: non c’è più tempo, servono “soluzioni senza precedenti”

Bisogna ridurre le emissioni di anidride carbonica del 45% entro il 2030. Non bastano gli accordi di Parigi, che comunque non vengono rispettati: la Terra non può permettersi di superare una temperatura di 1,5 gradi rispetto all’era preindustriale. Gli esperti delle Nazioni Uniti indicano le 4 strade da percorrere.
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Giulia Dallagiovanna 30 Ottobre 2018

Dopo due anni ad impatto zero, nel 2017 le emissioni di anidride carbonica hanno ripreso a crescere. Gli accordi di Parigi hanno fissato il limite dei 2 gradi in più rispetto all'era preindustriale: i leader firmatari si erano impegnati a non superare quella soglia di surriscaldamento globale. Ma ci sono due cattive notizie. La prima è che non stiamo rispettando gli impegni. La seconda è che comunque quei parametri non sono sufficienti. L'ultimo rapporto redatto dagli esperti del clima delle Nazioni Unite (Onu) è drastico: servono "soluzioni rapide" e "senza precedenti" e abbiamo solo 12 anni di tempo per metterle in pratica.

Uno striscione di Greenpeace in occasione della presentazione del Rapporto della Nazioni Unite sul clima: "Abbiamo ancora speranza. Agiamo sul clima, ora!"

Il nuovo record in negativo era arrivato a maggio 2018, quando il livello di CO2 nell'aria è diventato il più alto degli ultimi 800mila anni. Ora l'Onu spiega che non c'è più tempo. Le proiezioni dell'Intergovernamental Panel for Climate Change, i cui esperti si sono riuniti in Corea del Sud, fissano il limite del rialzo delle temperatura a 1,5 gradi rispetto all'era preindustriale. Non solo, ma di questo passo sarà toccato già entro il 2040 e alla fine del nostro secolo potremmo arrivare a quota +3. Semplicemente insostenibile.

Anche se venissero rispettati gli accordi del cosiddetto Cop12, e non sta affatto succedendo, gli ecosistemi più fragili sarebbero comunque a rischio. Con due gradi in più sulla Terra si espongono già 420 milioni di persone in più rispetto ad oggi a ondate di siccità e 10 milioni in più a inondazioni. Sarebbero compromessi per sempre gli ecosistemi costieri e dell'Oceano Pacifico e dovresti dire addio alle barriere coralline.

Come avrai capito, la situazione attuale lascia poco margine di dubbio. Vuoi un esempio pratico? Ti ha dato fastidio il caldo quest'anno? Ti sembrava strano che il termometro misurasse 28 gradi anche di notte? Ecco, gli effetti e la cause del riscaldamento globale sono più vicino a te di quanto pensassi. E' la nebbia nera che vedi al mattino sopra la tua città, anche se è solo ottobre. Sono i mari con sempre meno pesci. E' la spiaggia dove prendi il sole tutti gli anni, ma che quest'estate ti sembrava più stretta. Se ci pensi bene, ti verranno in mente tantissimi piccoli esempi di come la Terra si stia trasformando a una velocità incredibile.

Un cartellone di protesta di un’azienda agricola in California, che dal 2010 sta vivendo un lunghissimo periodo di siccità: "Il futuro della California dipende dall’acqua. Costruiamolo adesso, maledizione"

La soluzione? Anche su questo punto il Rapporto non fa sconti: entro il 2050, il mondo deve diventare neutrale rispetto al carbonio. Significa che a una data quantità di anidride carbonica immessa nell'aria, deve corrispondere la stessa quantità di CO2 estratta. Naturalmente, tutto questo ha un prezzo, ed è anche elevato. Si calcola che servano investimenti pari al 2,5% del Pil globale. Allo stesso tempo, però, devi sapere che il mancato intervento e le conseguenze del surriscaldamento del pianeta provocherebbero 54 miliardi di danni. Ed è solo la cifra di partenza.

Lo strato di smog sopra Santiago del Cile a giugno 2018. Le autorità del Paese hanno dichiarato lo stato di pre–emergenza ambientale.

Le strade da percorrere le traccia direttamente il Rapporto dell'Onu e sono quattro: risparmio energetico, sostenibilità, fonti fossili e riforestazione. Bisogna limitare il ricorso allo stoccaggio del carbonio, trovando metodi economicamente praticabili e sviluppare soluzioni concrete che consentano ai settori produttivi di diventare ecosostenibili. I numeri sono quelli di misure mai adottate prima: una crescita delle energie rinnovabili che arrivi al 67%, l'abbandono del carbone, il taglio del 45% delle emissioni entro il 2030 e del 100% entro il 2050. Gli esperti hanno anche proposto una sanzione che difficilmente verrà accettata dai governi: una tassa sulla CO2 emessa nell'atmosfera che andrebbe dai 135 ai 5.500 dollari. In ogni caso, il tempo è finito: dobbiamo inquinare meno, a partire da ora.