
Le api soffrono l'inquinamento. Lo smog è per loro deleterio, e quindi da decenni si è capito che monitorare il loro stato di salute è un ottimo stratagemma per ipotizzare il benessere (o malessere) dell'aria delle zone in cui viviamo.
La città di Roma, da qualche anno, ha reso questo metodo più sistematico e preciso. E ora l'intenzione è quella di riempire prima tutta la città e poi (chissà!) tutto lo Stivale di Api-carabiniere, sentinelle dello smog contro l'inquinamento delle città.
Era il 2018 quando il Campidoglio aveva annunciato il progetto dell'assessorato all'ambiente: i Carabinieri Forestali e la Federazione Italiana Apicoltori avevano illustrato il lavoro che sarebbero andati ad attuare, utilizzando le api come sentinelle per monitorare lo stato di salute della città di Roma.
Attraverso un sistema di piccoli allevamenti di api già distribuiti in città nel raggio di circa due chilometri, le forze dell'ordine avrebbero potuto analizzare la qualità dell'aria osservando lo stato di salute del miele prodotto dalle api, dal polline e dalle api stesse.
Le api, infatti, sono molto sensibili a inquinamento e smog e nei loro organismi e prodotti possono essere rilevate sostanze che possono spesso sfuggire ai test più classici. In questa maniera, le città possono stimare meglio lo stato di salute dell'aria, modulando le politiche ambientali ad hoc.
La buona notizia è che il progetto su Roma riceverà ora, a quattro anni dalla prima attuazione, ulteriori finanziamenti, per implementare il monitoraggio e per aumentare il numero di api e alveari impiegati sulla città. L'idea, tuttavia, è quella di far sì che prima o poi il progetto delle api-carabiniere sconfini, estendendosi anche ad altre città, territori e regioni, ma anche stati, ispirati dall'esempio della nostra capitale.
Ora il progetto delle api in città potrà dunque allargarsi, ma inizialmente restando comunque su Roma, diventando così esempio per le altre città e zone che vogliano sfruttare gli insetti impollinatori per combattere lo smog, in un circolo virtuoso che fa bene a loro e a noi. Ma anche se per ora il progetto si limiterà ad estendersi sulla capitale, le prospettive sono comunque positive: se prima gli alveari erano una decina, ora saranno centinaia, con diverse postazioni in luoghi determinanti come gli snodi autostradali.