
Ci sono alcuni cibi che hanno una scadenza molto più lunga rispetto agli altri. La pasta e il riso, ad esempio, che essendo essiccati e privi di acqua non deperiscono facilmente. Ad un certo punto, tuttavia, scadono anche loro: sai quando la pasta va a male? Sì, perché anche la pasta scade e oltre alla dicitura riportata sulla confezione puoi affidarti anche ad altri indicatori prima di decidere se mangiare quegli spaghetti o quelle penne che ti sembra di avere in dispensa da una vita.
Prima di mangiare della pasta scaduta, o per capire se la pasta secca che hai in casa è andata a male o pure no, leggi questo articolo.
Il primo dato a cui puoi affidarti è la data di scadenza sulla confezione. E il primo elemento a cui fare attenzione è la dicitura: c'è scritto "da consumare entro" o "da consumare preferibilmente entro"? Nel primo caso, si tratta di una regola tassativa, ma nel secondo (come è probabile che sia con la pasta) è da intendere più come un‘indicazione. La pasta, infatti, non scade immediatamente e puoi consumarla fino a sei mesi dopo la data di scadenza. Lo stesso vale per il riso. In entrambi i casi, però, solo se li hai conservati correttamente. Lo dice anche la Fondazione Veronesi: la scadenza di pasta e riso di solito si aggira attorno ai due anni, due anni e mezzo, e "consumati anche qualche mese dopo il termine indicato sulla confezione non creano alcun tipo di danno o di rischio alla salute".
E se avevi trasferito la pasta in un contenitore alternativo? In questo caso, probabilmente non avevi segnato la data di scadenza. Puoi comunque capire se la pasta è andata a male in altri modi.
Non c'è una regola precisa, perché la pasta è secca e non deperisce presentando caratteristiche ben precise e riconoscibili ad occhio nudo. Diverso è il discorso della pasta fresca: quella scade dopo un paio di giorni dopo che l'hai preparata o che hai aperto la confezione e quando va a male si forma anche della muffa.
Anche la pasta secca potrebbe tuttavia subire l'umidità, se non la conservi nella sua confezione o in un contenitore ermetico. Se la pasta ti sembra umida o ha della muffa, è andata a male.
Come sempre quando si tratta di cibo, affidati quindi per prima cosa al buonsenso e ai tuoi cinque sensi: se noti qualcosa di insolito, come della "segatura" di pasta in quantità eccessive, della muffa o altre cose strane, evita di mangiarla.
La "segatura" di cui parlavamo può infatti derivare anche dalla presenza di piccoli insetti all'interno della pasta, che sgranocchiandola lasciano questa polvere di pasta. Attenzione quindi alle farfalline e alle tarme del cibo, ma anche ai piccoli vermi e agli insetti: anche se tendenzialmente sono innocui, meglio non mangiarli!