Ancora avvelenamenti in Abruzzo: morti finora nove lupi, cinque grifoni e due corvi imperiali

A Cocullo, nei pressi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, continuano i ritrovamenti di corpi senza vita di animali selvatici: hanno ingerito esche avvelenate. Per gli ambientalisti dell’associazione Rewilding Apennines si tratta di un “crimine contro la biodiversità”.
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Martina Alfieri 18 Maggio 2023

Se all’inizio potevano esserci dei dubbi, ora sembra chiaro che nel territorio di Cocullo, in provincia dell'Aquila, in Abruzzo, c’è chi ha interesse a eliminare la fauna selvatica.

Nei giorni scorsi, con un nuovo comunicato, l’associazione Rewilding Apennines ha fatto sapere che il bilancio delle vittime di avvelenamento è aumentato: sono state ritrovate, in totale, le carcasse di nove lupi, cinque grifoni e due corvi imperiali.

Il primo allarme era stato lanciato dagli ambientalisti alcune settimane fa, all’inizio di maggio, quando il personale e i volontari delle associazioni Rewilding Apennines e Salviamo l’Orso, monitorando l’area al confine tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Naturale Regionale Sirente Velino, si erano imbattuti nei corpi senza vita di tre lupi e quattro grifoni.

Il ritrovamento di altri esemplari di lupi e grifoni, oltre a quello di due corvi imperiali – come dimostrano le forti immagini condivise dagli ambientalisti – conferma ciò che si sospettava: si tratterebbe di avvelenamento volontario, un crimine contro la natura.

Lo spargimento di bocconi avvelenati o carcasse con veleno sul territorio è una pratica criminale che deve essere combattuta e condannata e che rappresenta una minaccia per la sicurezza, non solo della fauna selvatica, ma anche dell’uomo e degli animali da compagnia. L’impatto di queste attività illegali è enorme e spesso difficile da verificare nella sua totalità, riflettendosi a cascata su tutti gli animali che di volta in volta si alimentano su queste fonti”, scrive in una nota Rewilding Apennines, organizzazione no profit impegnata nella tutela della fauna selvatica degli Appennini.

Molte associazioni animaliste, e lo stesso ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, hanno deciso di farsi avanti, insieme a Rewilding Apennines e Salviamo l’Orso, per chiedere alle autorità di indagare e intervenire con forza per mettere fine a gesti di insensata crudeltà come questi. È fondamentale, allo stesso tempo, che anche i cittadini prendano posizione, riconoscendo il valore della biodiversità e l’importanza della sua tutela, affinché si arrivi a una convivenza pacifica tra l’uomo e le specie selvatiche.