Approvata la Carta Solare Europea: la produzione di pannelli fotovoltaici potrebbe costare meno, ma c’è un problema

Si tratta di una direttiva europea firmata il 15 aprile 2024 che punta a utilizzare sempre più i pannelli fotovoltaici made EU per la transizione energetica. In questo modo si frena la mira espansionistica di altri Paesi come la Cina per la produzione di celle solari e si spera che quando installerai il tuo pannello fotovoltaico pagherai di meno.
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Mattia Giangaspero 16 Aprile 2024

L'obiettivo principale è quello di far crescere il mercato europeo riguardo alla produzione e installazione dei pannelli fotovoltaici. Spieghiamo meglio. Non si tratta di una Carta che rende obbligatorio il solo utilizzo di panelli solari, ma che da la possibilità a tutti i produttori europei di fornirli prima dei competitor extra Eu. L'Unione Europea, infatti continua a crescere rapidamente sul versante energia rinnovabile e sono i dati a dimostrare questa tendenza positiva + 44% nel 2023. Nel giro di due anni massimo, quindi 2025, le fonti energetiche pulite potranno stabilizzarsi sopra il 50% di produzione, ma per velocizzare questo trend serviva l'introduzione di questa famosa "Carta Solare Europea". Approvata da 23 Stati membri il 15 aprile 2024, riuscirà a garantire, stando alle parole della Commissaria all’Energia Kadri Simson che:

“Il settore manifatturiero del solare è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi in materia di energia, clima e competitività. Dobbiamo garantire che l’industria fv rimanga forte per il futuro mix energetico europeo incentrato sulle energie rinnovabili. La European Solar Charter riunisce la Commissione, le autorità nazionali e l’industria, promuovendo la cooperazione e sostenendo la fabbricazione di moduli solari in Europa”.

In sostanza l'intenzione è quella di evitare che si vengano a formare dei veri e propri monopoli sulla produzione dei singoli componenti di un pannello fotovoltaico. Questi potrebbero agevolare mercati stranieri, uno su tutti quello Asiatico e in particolare quello Cinese.  La Carta Solare Europea servirà anche per regolamentare e certificare le aziende interne che produrranno pannelli fotovoltaici. Queste dovranno garantire che:

  • All'interno dell'azienda ci sia una buona condotta responsabile
  • Dovremo conoscere quali sono stati i loro fornitori dei singoli pezzi
  • Quanto sia realmente sostenibile il prodotto e quindi sapremo la sua carbon print
  • Quanto il singolo prodotto sia resiliente e duri nel tempo
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Con questa Carta la speranza, inoltre, è che anche in Europa si possano formare sempre più industrie green di produzione delle celle fotovoltaiche e questo garantirebbe: velocità nei tempi di installazioni, nuovi posti e asset di lavoro, costi più bassi (?). 

L'ultimo punto merita un punto interrogativo perché fin a quando il mercato interno dell'Europa non si stabilizzi correttamente sul fronte "pannelli fotovolatici" non potremo mai sapere se il costo di un pannello possa essere più bassa se acquistato da un'azienda nostrana o da un'azienda straniera. L'intenzione è dell'Unione Europea è anche questa, ma come per tutte le altre produzione "Made in" sappiamo benissimo che il costo di un prodotto resta sempre più caro se sviluppato internamente al continente, rispetto a quello prodotto all'estero.

Fonte | European Commission