Era il simbolo del Parco nazionale d'Abruzzo e non aveva mai creato alcun problema all'uomo. L'orsa Amarena è stata uccisa a fucilate da un uomo alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall'Area Contigua. Quanto è successo la sera del 31 agosto 2023 all'orsa, però, ha portato forse a una svolta giuridica per i futuri (e speriamo pochi) casi di uccisioni di orsi marsicani.
"In Commissione alla Camera è stato approvato un emendamento a mia prima e unica firma, che prevede l'inasprimento delle pene per chi cattura o uccide gli orsi marsicani”. Queste sono le parole del presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano, coordinatore regionale Fi Abruzzo. Oltre all'inasprimento della pena è stata introdotta anche un'ammenda pecuniaria, una sanzione da pagare.
Nello specifico tale emendamento prevede l'arresto per coloro che uccidono, catturano o imprigionano orsi bruni marsicani, che può andare dai 6 mesi ai 2 anni e un'ammenda che può andare dai 4 ai 10mila euro.
Il presidente Nazario Pagano ha poi espresso il suo parere in merito alla legge presentata solo per gli orsi marsicani.
“Si tratta di una specie endemica che si trova solo nell'Italia centro-meridionale e rappresenta una delle più a rischio di estinzione in Europa, come evidenziato da un dossier dell'Ispra", ha poi aggiunto. L’emendamento, ha riferito ancora Pagano, è stato presentato “anche alla luce della recente morte dell'orsa Amarena, uccisa a fucilate a San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo. Ricordo che gli orsi marsicani, più piccoli di stazza rispetto agli orsi euroasiatici presenti al Nord, non hanno mai attaccato l'uomo e non hanno un atteggiamento aggressivo".