
La quarantena tornerà ad essere equiparata alla malattia e l’Inps pagherà l’identità ai lavoratori che resteranno a casa per via di un contatto con un positivo.
Qualche giorno faci eravamo chiesti a che punto fosse l’impasse in cui da mesi si erano ritrovati centinaia di lavoratori e aziende. Ad inizio agosto, infatti, l’Inps aveva fatto sapere di non poter più provvedere all’indennità per chi restava a casa isolato perché venuto a contatto con un infetto.
La “colpa” stava nella mancanza di fondi. Dopo quelli messi a disposizione durante i primi mesi della pandemia – oltre 660 milioni euro – il Governo non li aveva più rinnovati per il 2021, se non una fetta per i lavoratori fragili.
Il peso dello stop è però ricaduto tutto su quei lavoratori che sprovvisti di smart working e di una copertura che sono stat così inseriti nel calderone delle aspettative non retribuita, con il rischio di incorrere anche in un taglio del stipendio e di vedere volatilizzarsi i giorni di permessi e di ferie pur di tutelarsi.
La marcia indietro (o in avanti, dipende da come la guardi) arriverà a breve e porterà con sé ben 900 milioni di euro. Il provvedimento per rifinanziare l'indennità dei lavoratori a casa in quarantena è stata annunciata dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e dovrebbe diventare ufficiale a breve.
Nel frattempo in un’intervista a Rainews24 il presidente dell'Inps Pasquale Tridico ha confermato l’arrivo dei nuovi finanziamenti, che dovrebbero rientrare nel decreto bollette dopo l’ok del Consiglio dei Ministri: “Succederà quello che è successo nel 2020. Se c'è una quarantena volontaria perché si è avuto un contatto verrà equiparata alla malattia. Il governo ha messo sul piatto circa 900 milioni che ci consentono di arrivare fino a dicembre 2021”.
Fonte | Ansa