Aspartame: cos’è, in quali alimenti si trova e quanto può essere pericoloso

L’aspartame è un edulcorante artificiale, utilizzato in diversi alimenti come sostituto dello zucchero per il suo potere dolcificante di 200 volte superiore. Vi sono però ancora dei dubbi sul suo essere potenzialmente cancerogeno, tanto che l’Oms a luglio potrebbe inserirlo in questa categoria. L’Efsa invece già nel 2013 aveva indicato la quantità massima quotidiana da consumare.
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Giulia Dallagiovanna 30 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

L'aspartame è un dolcificante naturale, a basso contenuto calorico e usato in tutto il mondo. Forse lo consumi abitualmente, forse invece hai paura che possa rivelarsi cancerogeno: questo additivo alimentare, infatti, si trova in numerose bevande dietetiche, alimenti senza zucchero e farmaci, ma è diventata una fonte di preoccupazione per molti consumatori a causa dei dubbi e delle opinioni contrastanti relative alla sua sicurezza.

L'Efsa, l'Autorità europea per il controllo alimentare, era intervenuta nel 2013 con uno studio che ne fissava una porzione giornaliera consigliata. Ma a maggio l'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato le nuove linee guida sui dolcificanti non zuccherini (Nss), tra cui anche l'aspartame, l'acesulfame K, l'advantame, il ciclamati, il neotame, la saccarina, il sucralosio, la stevia e i derivati della stevia. Le indicazioni dell'organizzazione, basate su una revisione sistematica di studi e dati scientifici, raccomandano di non usare questi prodotti allo scopo di perdere peso o di prevenire malattie non trasmissibili.

Al momento è comunque difficile evitare l'aspartame, essendo tuttora il più celebre sostituto dello zucchero e quindi presente in diversi prodotti industriali come snack e bevande, a causa del suo potere dolcificante di 200 volte superiore rispetto al classico saccarosio. Ma cos'è di preciso questo composto chimico? Proviamo a capirlo insieme.

Cos'è l'aspartame

L'aspartame è un dolcificante artificiale, composto da due amminoacidi: acido aspartico e fenilanina. Fu scoperto da un chimico americano nel 1965, ma divenne celebre soprattutto negli anni '80 per il suo basso apporto calorico reso possibile dal elevato potere dolcificante, pari a oltre 200 volte quello del saccarosio, il comune zucchero bianco.

Lo avrai già mangiato perché è presente in tantissimi snack e in bevande gasate, in particolare in quelle in polvere. E la ragione è che ha un sapore più gradevole rispetto agli altri prodotti simili: nessun retrogusto amarognolo o metallico, ma un aroma molto più simile a quello degli zuccheri naturali. Inoltre, resiste anche a processi di lavorazione che richiedono temperature molto alte, come appunto le merendine industriali.

In quali alimenti si trova l'aspartame

L'Europa permette l'utilizzo dell'aspartame in alcuni cibi e alcune bevande. In particolare, come ti dicevo prima, lo puoi trovare all'interno di alcune bibite gasate comuni, come in quelle che ti servono in fast food o cinema, dove il più delle volte viene utilizzata una base in polvere. Inoltre, viene inserito in gomme da masticare, latticini, prodotti di pasticceria, oppure dietetici e per il controllo del peso. In generale, quando leggi la scritta "sugar free" o "senza zucchero" sopra una confezione, è possibile che quell'alimento contenga aspartame. Lo troverai indicato sull'etichetta con il suo nome oppure con la sigla E 951.

È poi possibile trovarlo in capsule o in bustine, per utilizzarlo direttamente in tavola. La sua destinazione più tipica è nel caffè o nel tè al posto dello zucchero bianco o di canna. Te lo consiglieranno soprattutto se hai deciso di iniziare una dieta o se hai problemi di diabete, proprio grazie alla minor quantità che si rende necessaria rispetto al saccarosio.

Le proprietà dell'aspartame

La prima proprietà dell'aspartame è sicuramente quella edulcorante. Può dolcificare fino a 200 volte in più rispetto al classico zucchero utilizzato normalmente in cucina. Per questa ragione te ne basterà una quantità molto bassa per ottenere l'effetto desiderato, il che si traduce in un numero decisamente minore di calorie ingerite. Ecco perché viene utilizzato soprattutto da chi sta seguendo una dieta per perdere peso.

Inoltre, evita alterazioni importanti della glicemia nel sangue, ma se hai problemi di diabete chiedi sempre consiglio al tuo medico prima di ricorrere a questo prodotto come sostituto del saccarosio. Un punto a suo favore è quello di non contribuire alla comparsa di carie dentali, anche se questo non significa che tu possa trascurare la tua igiene orale.

Dal punto di vista del gusto poi, non ti lascerà quell'amarognolo in bocca tipico di altri dolcificanti industriali, ma potenzierà e prolungherà anche l'aroma di alcuni alimenti nei quali è presente. Una proprietà che viene sfruttata soprattutto per bevande e gomme da masticare.

Le controindicazioni per l'aspartame

Uno studio dell'Efsa pubblicato nel 2013 ha confermato che l'aspartame è sicuro per l'essere umano, che sia un adulto o un bambino. Consiglia però di non superare la dose quotidiana di 40 milligrammi per ogni chilo di peso. Ad esempio, se la bilancia misura 50 chilogrammi, potrai consumarne al massimo 2 grammi al giorno. E naturalmente si tratta di un calcolo effettuato sulla base di tutto il dolcificante che ingerisci, che sia attraverso il caffè o snack industriali.

Alcuni dei suoi componenti, però, potrebbero crearti dei problemi se risulti particolarmente sensibile. Sto parlando innanzitutto della fenilalanina, che può risultare tossica se sei affetto da una rara malattia genetica chiamata fenilchetonuria. Allo stesso modo, anche il metanolo, se ingerito in grandi quantità, può avere delle conseguenze per la tua salute. Tieni presente però che si tratta di una sostanza contenuta anche in alcuni frutti o prodotti derivati, dove è solitamente presente in percentuali ben più elevate. In ogni caso, se ti accorgi che il consumo di aspartame ti provoca nausea, mal di testa e vista sfuocata il problema potrebbe proprio essere il metanolo.

Se invece stai aspettando un bambino, è meglio se chiedi consiglio al tuo medico. Sottoposto ad elevate temperature, infatti, questo dolcificante libera alcune sostanza che potrebbero mettere in pericolo il feto. L'EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sostiene però che nella dose di 40 mg/kg sia sicuro anche in gravidanza.

L'aspartame è cancerogeno?

La stessa domanda se la sta ponendo anche l'Oms, che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe dichiarare l'aspartame potenzialmente cancerogeno già a luglio. Se ne sta occupando in particolare la Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che potrebbe decidere, dopo la valutazione dei suoi esperti, di avvertire i consumatori sulla potenziale pericolosità di questo edulcorante. Non ha però la facoltà di indicare l'eventuale soglia di assunzione sicura per la sostanza, che potrà invece essere stabilita dal Jecfa, il Comitato Congiunto di Esperti sugli Additivi Alimentari, e dai singoli regolatori accreditati.

Tra questi c'è appunto l'Efsa che, come abbiamo visto all'inizio di questo articolo, si era già espressa in proposito con la specifica di dosi massime che è possibile consumare riducendo i rischi per la salute. L'agenzia europea ha effettuato un ultimo studio nel 2013 in risposta alle ricerche dell'Istituto Ramazzini, una onlus con sede a Bologna che promuove la lotta contro il tumore.

Con l'Efsa aveva collaborato anche il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa) e insieme avevano valutato i numerosi studi già esistenti sull'aspartame, recenti studi epidemiologici sugli edulcoranti ed esaminato la tossicità di alcuni componenti, come la fenilanina. La conclusione fu che, nelle dosi consigliate, si tratta di un prodotto sicuro per l'essere umano, anche nel caso si tratti di un bambino molto piccolo o, addirittura, di un lattante. Va precisato però che ci sono ancora alcune lacune da colmare riguardo l'impatto tossicologico di alcuni suoi componenti, ed è per questo motivo che come composto non è da scagionare del tutto per quanto riguardo ai rischi sulla salute.

Proprio a causa dei diversi dubbi sollevati da più parti nei confronti dell'impatto dell'aspartame sull'organismo, questo dolcificante si trova sempre meno. Al suo posto si preferisce utilizzare altri edulcoranti artificiali, come il sucralosio.

(Pubblicato da Giulia Dallagiovanna il 10 novembre 2020; 
modificato da Giulia Dallagiovanna il 30 giugno 2023)

Fonti| Autorità europea per la sicurezza alimentare; Istituto Ramazzini; Iarc;

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