Basta microplastiche nelle capsule di farmaci e integratori: la soluzione è un nuovo materiale a base di seta

Il Massachussets Institute of Technology ha messo a punto uno speciale materiale compostabile e sostenibile in grado di sostituire i microfilamenti di plastica utilizzati per incapsulare gli ingredienti attivi. È realizzato con scarti della lavorazione della seta biocompatibili con il corpo umano.
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Martina Alfieri 28 Luglio 2022

La plastica si nasconde anche all’interno di oggetti in cui non ci aspetteremmo di trovarla: filamenti di microplastiche – destinate a inquinare l’ambiente – si trovano ad esempio nel sottile rivestimento delle capsule di alcuni farmaci e integratori.

Il Massachussets Institute of Technology di Boston, però, sembra avere trovato un'alternativa sostenibile e compostabile: si tratta di un nuovo materiale realizzato a partire dalle fibre di scarto della filiera tessile della seta. Questa sostanza, del tutto priva di plastica, è inoltre biocompatibile con il corpo umano.

Il nuovo materiale a base di seta potrebbe aiutare a rimuovere le microplastiche anche da prodotti per l’agricoltura, la pittura e la cosmetica, dove al momento sono utilizzate per proteggere dalla degradazione e per consentire il rilascio più lento di alcuni ingredienti attivi. Le fibre di seta riescono a riprodurre gli stessi effetti, ma con dei grandi vantaggi per l’ambiente:

Forniscono un rilascio lento dell'ingrediente attivo per un periodo di tempo mirato e riducono al minimo gli effetti negativi sull'ambiente circostante. Ad esempio, le vitamine sono spesso somministrate sotto forma di microcapsule, racchiuse in una pillola o in una capsula, e anche i pesticidi e gli erbicidi sono avvolti in modo simile” – fanno sapere dal MIT – Ma i materiali utilizzati oggi per queste microincapsulazioni sono plastiche che persistono nell'ambiente per lungo tempo. Finora non esisteva un sostituto pratico ed economico che si biodegradasse naturalmente”.

Queste immagini al microscopio elettronico mostrano microcapsule rivestite di seta contenenti vitamina C, a diverse scale di dettaglio. Photo credit: SEM di Muchun Liu, a cura di MIT News

Come spiega lo studio Microencapsulation of High-Content Actives Using Biodegradable Silk Materials, pubblicato sulla rivista scientifica Small, la seta utilizzata per produrre il nuovo materiale, di qualità più bassa rispetto a quella impiegata nel settore tessile, ha anche il vantaggio di avere bassi costi di lavorazione e di essere largamente disponibile.

Inoltre è stato dimostrato come la seta sia sicura per l’uso alimentare e medicale: non è tossica, e si degrada naturalmente nell’organismo.

Nell’emergenza ambientale, il contrasto all’inquinamento da microplastiche riveste un ruolo centrale. È ormai dimostrato come i microfilamenti di plastica minaccino la salute degli animali, e anche delle persone: di recente sono stati scoperti perfino nel sangue e nei polmoni umani.