Batteri per trasportare i farmaci chemioterapici nell’organismo: è la nuova frontiera per la lotta ai tumori

Ricercatori del Max Planck Institute di Stoccarda sono riusciti a trasformare batteri di Escherichia coli in molecole in grado di trasportare e rilasciare farmaci fino alla sede di un tumore.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Agosto 2022
* ultima modifica il 11/08/2022

Trattare e, si spera, anche sconfiggere i tumori grazie ai batteri. Quella che può sembrarti una provocazione in realtà è una strada terapeutica che la scienza sta indagando già da diverso tempo.

In particolare, ci stanno lavorando i ricercatori del Max Planck Institute di Stoccarda, che hanno messo a punto un nuovo metodo per trasformare batteri di Escherichia coli in molecole capaci di trasportare e rilasciare farmaci in un punto preciso dell’organismo: la sede di un tumore.

In uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances hanno raccontato di aver modificato questi batteri dotandoli di piccolissime particelle al cui interno vi era, da un lato, un mix di sostanze chemioterapiche e dall’altro una sorta di “guida” per indirizzarli fino al luogo del rilascio.

Le particelle che trasportano i farmaci sono dei nanoliposomi termosensibili che quando vengono riscaldati da una luce laser (infrarossa) si disgregano rilasciando la sostanza nell’ambiente circostante.

Le altre invece sono nanoparticelle magnetiche che, se esposte a un campo magnetico, seguono la direzione indicata dal magnete posto all’esterno.

Ottenendo il risultato sperato in 86 batteri su 100, i ricercatori, in sostanza, hanno dimostrato che è possibile caricare i batteri di farmaci mirati contro i tumori e indirizzarli con elevata precisione fino alla massa attraverso l’attrazione di un magnete gestito fuori dall’organismo: tutto con un'efficienza del 90%.

Questo schema realizzato dai ricercatori spiega come questi "microrobot bioibridi batterici" guidati da un magnete possano attraversare ambienti fibrosi, arrivare fino alla sede di un tumore e rilasciare il loro carico di farmaci chemioterapici utile all’irradiazione. Photo credit: Max Planck Institute di Stoccarda.

“Immaginate di poter iniettare questi microrobot a base di batteri nel corpo di un paziente oncologico. Con un magnete potremmo direzionare precisamente le particelle verso il tumore – ha spiegato la dottoressa Birgül Akolpoglu, prima autrice dello studio – Una volta che queste particelle circondano il tumore, un laser puntato sul tessuto potrà innescare il rilascio del farmaco. In questo modo non solo il sistema immunitario viene risvegliato per attivarsi, ma anche i farmaci rilasciati contribuiranno a eliminare il tumore”.

Per ora lo studio dei ricercatori di Stoccarda ha "solo" dimostrato la fattibilità di una tecnologia simile: altra storia sarà sperimentarli con successo sull'uomo ed eventualmente inserirli nella pratica terapeutica quotidiana. Un altro piccolo-grande passo nella lotta ai tumori, però, è stato compiuto.

Fonte | "Magnetically steerable bacterial microrobots moving in 3D biological matrices for stimuli-responsive cargo delivery" pubblicata il 15 luglio 2022 alla rivista Science Advances 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.