Bioarchitettura: quali sono i materiali più utilizzati contro lo sfruttamento delle risorse?

Costruire per il futuro guardando al passato. La bioarchitettura riporta in auge materiali naturali come la paglia, il sughero e il legno. D’altronde sono eco-compatibili, super isolanti e resistenti al freddo e all’umidità.
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Gaia Cortese 25 Ottobre 2018

Un alto consumo energetico, lo sfruttamento incontrollato delle risorse, l'emissione di sostanze dannose per l'ambiente hanno portato negli anni a riconsiderare il ciclo costruttivo alla base dell'architettura. La bioarchitettura, un insieme di discipline che hanno l'obiettivo di costruire nel rispetto dell'ambiente – e anche dell'uomo -, nasce proprio con lo scopo di costruire senza compromettere l'ecosistema, limitando l'impatto sul tessuto urbano, salvaguardando il benessere dell'uomo e garantendo una buona qualità di vita.

Uno degli aspetti da considerare quando si parla di bioarchitettura è la scelta e l'impiego dei materiali, che devono essere valutati secondo determinati criteri ecologici. Si considera l'origine naturale del materiale e il dispendio energetico che comporta la sua estrazione e lavorazione; la sua tossicità e il suo effetto sul clima; la sua reazione al calore, all'umidità e il suo comportamento elettromagnetico.

Oggi la maggior difficoltà per un buon sviluppo della bioarchitettura è la reperibilità dei materiali. In natura esistono materiali naturali ecocompatibili, ma è proprio tutto il processo (e la mentalità) che sta dietro al ciclo costruttivo che andrebbe cambiato, privilegiando materiali sostenibili a quelli inquinanti e nocivi per l'uomo (vernici e solventi, polveri di legno, resine e prodotti derivanti dal petrolio). Quando parliamo di materiali naturali, non immaginiamo neppure quanto già siano presenti nel nostro quotidiano, impiegati solo in modo diverso.

I materiali più utilizzati nella bioarchitettura

Legno

Il legno è il materiale per costruire per eccellenza, non a caso, in passato si costruiva principalmente con questo materiale, e non esiste edificio che non abbia nella sua struttura o nelle sue finiture elementi di legno. Per rispettare i principi della bioarchitettura, il legno, per essere più ecocompatibile possibile, deve avere una provenienza locale, il taglio deve essere fatto nel rispetto dei tempi di stagionatura e deve essere trattato in maniera naturale. Un trattamento naturale è quello ai sali di boro, per esempio: i sali vengono sciolti nell'acqua e la miscela liquida che si forma, viene applicata sulla superficie del legno in modo da proteggerlo da tarli e muffe. In alternativa si possono utilizzare oli e resine naturali.

Fibra di legno

Ottenuta dall'aggregato di scarti di falegnameria e segatura, la fibra di legno viene utilizzata per l'isolamento termico (e anche acustico) e quindi per lo più come isolante per le pareti esterne di un'abitazione. La fibra di legno viene impiegata sottoforma di pannelli molto porosi, con un'elevata capacità termica e in grado di regolare l'umidità. Non solo. Questi pannelli hanno dimostrato anche una buona resistenza a muffe e parassiti: purtroppo, attualmente, nel mercato dei materiali isolanti le fibre di legno occupano una quota inferiore all'1%.

Fibra di cocco

La fibra di cocco si ricava dal mesocarpo, la parte fibrosa che ricopre la noce di cocco. Le fibre vengono impregnate con i sali di boro per migliorarne la resistenza al fuoco, poi vengono pressate in rotoli e feltri. La fibra di cocco è un buon isolante termico e ha ottime proprietà anche come isolante acustico. I feltri di fibra di cocco vengono utilizzati per isolare acusticamente pavimenti galleggianti, ma anche per provvedere all'isolamento termico e acustico di pareti, coperture ventilate e sottotetti. Anche la fibra di cocco è particolarmente resistente all'attacco di muffe e insetti, ed è un buon isolante contro i campi elettromagnetici.

Sughero

Molto resistente ed estremamente isolante, il sughero si ottiene dalla quercia del sughero, coltivata in diverse regioni d'Italia. L'albero non risente dell'asportazione della corteccia perché una volta rimossa, viene riprodotta naturalmente dall'albero.

E' uno dei migliori materiali isolanti presenti in natura. Grazie alle sue caratteristiche innate di porosità, infatti, il sughero è un buon anti-muffa perché permette all'umidità di evaporare facendo in modo che non affiori in superficie formando macchie. Viene utilizzato sotto forma di granuli per creare particolari pacchetti isolanti, sia per le pareti che per i pavimenti, oppure sotto forma di rotoli per materassini per pose sotto il pavimento. Il sughero si presta ad essere lavorato in molti modi: se trattato ad alte pressioni e temperature produce una sostanza, la sugherina, un suo collante naturale che gli permette di assumere le forme più svariate.

Balle di paglia

Ha dell'incredibile, ma si è tornati a costruire anche con le balle di paglia pressate. Proprio come in passato. Poco costose e di facile reperimento, le balle di paglia pressate sono sempre più utilizzate come materiale di costruzione, oltre ad avere caratteristiche innate come isolanti termici. La paglia è facilmente reperibile perché altro non è che lo scarto della raccolta dei cereali. Come si utilizza? La paglia è utilizzata sottoforma di pannelli (le superfici vengono rivestite su entrambi i lati con un foglio di carta trattata con resine resistenti all’acqua) o allo stato sfuso, trattata con calce spenta per evitare che venga attaccata da muffe, insetti e roditori e impiegata, per esempio, nel riempimento delle intercapedini.

Fibra di cellulosa

Disponibile sotto forma di grani fiocchi e pannelli, la fibra di cellulosa è un ottimo isolante naturale. Viene ricavata dalla carta di giornale riciclata, poi trattata con i sali di boro per difenderla dagli attacchi di insetti e roditori e per eliminare ogni rischio di incendio. È un ottimo isolante termico e acustico, protegge contro umidità e muffe (la fibra di cellulosa riesce a immagazzinare l'acqua e a restituirla quando il clima è più secco), mantiene fresca la casa di giorno assorbendo il calore e lo rilascia di notte, quando la temperatura esterna si abbassa. La fibra di cellulosa è un materiale che rispetta l'ambiente in quanto non solo è un prodotto ricavato da materie prime riciclate, ma anche la sua produzione richiede un minimo investimento energetico.