
Gli habitat costieri europei ospitano una ricchissima biodiversità, costretta ad affrontare sfide continue: inquinamento, cambiamenti climatici e attività umane minacciano la sua sopravvivenza. Per valutare tutti i rischi a cui sono esposti gli ecosistemi costieri d’Europa è nato il progetto Traversing European Coastlines (Trec). Una vera e propria spedizione che, tra il 2023 e il 2024, toccherà 22 Paesi, passando anche per l’Italia.
La missione, coordinata dal Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (Embl), per due anni percorrerà le coste del nostro continente per valutare, con un approccio interdisciplinare, la vita degli ecosistemi sulla terraferma e nell’acqua.
Gli scienziati, in 120 siti distribuiti il 46 regioni, preleveranno e analizzeranno campioni di suolo, sedimenti e acqua; il loro lavoro sarà diretto a conoscere la vita a diverse scale: da virus e batteri ad alghe, piante e animali che abitano sulla terraferma, negli estuari dei fiumi e nel mare.
Nel corso del viaggio, gli scienziati coinvolgeranno anche le comunità locali per mostrare loro il potere della microbiologia nello studio e nella gestione delle sfide climatiche e ambientali.
"Biologi marini, ecologisti e ambientalisti hanno studiato per secoli gli habitat dell'acqua e del suolo. Con le tecnologie che i biologi molecolari hanno a disposizione oggi, siamo in grado di studiare questi ecosistemi con un dettaglio senza precedenti – ha dichiarato il professor Peer Bork, direttore dell'Embl di Heidelberg e coordinatore del progetto Trec – Allo stesso tempo, grazie alla natura paneuropea di questo progetto i campioni saranno prelevati in modo standardizzato. Sarà così possibile confrontare e sondare i dati in tutta Europa, anziché in un sistema regionale o nazionale."
Il team di ricerca studierà le interazioni tra le specie, a partire dalle molecole, e valuterà il modo in cui organismi, all’interno dei loro habitat, sono influenzati dall’ambiente circostante. Inoltre, raccoglieranno informazioni su fattori come la presenza di agenti inquinanti, antibiotici, pesticidi o ormoni, e misureranno temperatura, salinità e livelli di ossigeno.
Conoscere quali sono rischi per gli ecosistemi costieri può aiutarci davvero a tutelare la biodiversità e contrastare la crisi ecologica: grazie a un recente studio sappiamo già, ad esempio, che il surriscaldamento globale potrebbe portare alla scomparsa di oltre metà dei nidi di pulcinella di mare dall’Europa occidentale entro la fine del secolo.