Pulcinelle di mare: il surriscaldamento globale potrebbe far scomparire oltre metà dei loro nidi dall’Europa occidentale

Secondo l’Università di Cambridge e la Zoological Society of London, da qui alla fine del secolo le conseguenze dei cambiamenti climatici e in particolare l’aumento delle temperature rischiano di portare alla perdita di molti luoghi di nidificazione della pulcinella di mare (e non solo).
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Martina Alfieri 13 Dicembre 2022

Assomiglia a un curioso mix tra un pappagallo e un pinguino, abita tipicamente le coste della Groenlandia e dell’Islanda ma si può trovare anche sulle coste dei Paesi europei affacciati sull’Atlantico come l’Irlanda, la Francia, e il Portogallo.

Secondo un nuovo studio, però, a causa dei cambiamenti climatici la pulcinella di mare potrebbe scomparire dall’Europa occidentale entro la fine del secolo. O meglio, il surriscaldamento globale porterà alla perdita di moltissimi luoghi di nidificazione frequentati dagli uccelli di mare, compresa la pulcinella.

Il report pubblicato nei giorni scorsi dalla Zoological Society of London (ZSL) insieme all’Università di Cambridge delinea uno scenario preoccupante: la crescente difficoltà a procacciarsi il cibo provocata delle attività umane e i prolungati periodi di tempesta causati dai cambiamenti climatici potrebbero far perdere il 68% dei siti di nidificazione delle pulcinelle di mare – Fratercula arctica – in Europa occidentale entro il 2100.

Ma non solo: anche le gazze marine e le sterne artiche rischiano di perdere rispettivamente l'80% e l'87% delle loro aree di riproduzione, a meno che non vengano adottate misure urgenti.

Per questo, gli autori dello studio hanno realizzato una sorta di guida alla conservazione che aiuterà nella tutela di 47 specie – tra cui la amata pulcinella di mare – che sono solite nidificare sulle coste atlantiche europee.

"È incredibile pensare che la pulcinella di mare atlantica, uno degli uccelli marini più preziosi d'Europa, possa scomparire dalle nostre coste entro la fine del secolo, insieme ad altre importanti specie di uccelli marini – commenta Henry Häkkinen, della ZSL – Questi uccelli affrontano una doppia sfida, poiché si riproducono sulla terraferma ma dipendono dal mare per la sopravvivenza; vivendo a cavallo di questi due mondi, sono essenziali per entrambi gli ecosistemi e ci danno un'idea della salute della fauna selvatica in aree dell'oceano altrimenti difficili da monitorare – continua Häkkinen -; la loro perdita avrebbe un impatto su innumerevoli altre specie".

C'è però una buona notizia che riguarda la pulcinella di mare: questo uccello – come dimostra lo studio – può essere incoraggiato con successo a ricercare e frequentare nuove aree riproduttive con caratteristiche ambientali adatte. Come? Collocando «uccelli modello» nei nuovi siti di nidificazione.

Nel Mediterraneo, e soprattutto in Italia, è molto più raro incontrare la pulcinella di mare. Finalmente, dopo duecento anni, alcuni esemplari sono stati avvistati nel 2021 nel Golfo di Taranto: un avvenimento molto importante per i nostri ecosistemi e per la tutela della specie.