Pulcinella di mare, lo strano uccello che sembra un incrocio tra un pinguino e un pappagallo

Detto anche fratercula (mentre in inglese è chiamato “puffin”), il pulcinella di mare abita le coste della Groenlandia, dell’Islanda e degli altri Paesi che si affacciano sull’Atlantico settentrionale. La specie è considerata vulnerabile dall’Iucn: le due principali minacce alla sua sopravvivenza si chiamano sovrapesca e cambiamento climatico.
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Rubrica a cura di Federico Turrisi
26 Febbraio 2021

Come è risaputo, nell'Artico è impossibile imbattersi in dei pinguini. Al loro posto, però, in quell'ecosistema troviamo il pulcinella di mare (nome scientifico Fratercula arctica). Questo uccello, appartenente alla famiglia degli alcidi e di dimensioni piuttosto ridotte (arriva a un massimo di 30 centimetri di lunghezza e 600 grammi di peso), è molto diffuso lungo le coste dell'Atlantico settentrionale. La sua presenza è particolarmente importante sulle coste dell'Islanda, ma anche lungo i fiordi norvegesi, sulle scogliere bretoni, irlandesi, gallesi, inglesi e scozzesi, nonchè sull'Isola di Terranova (in Canada) e nell'arcipelago delle Fær Øer.

Non farti ingannare dal suo aspetto buffo. A differenza di un pinguino, il pulcinella di mare vola molto bene, battendo rapidamente le piccole ali fino a 300-400 volte al minuto, ed è in grado di raggiungere velocità superiori agli 80 chilometri orari. In più, si tuffa agilmente sotto il pelo dell'acqua per cacciare le sue prede: molluschi, crostacei e pesci di piccola taglia. Inconfondibile il suo becco – per certi versi ricorda quello di un pappagallo -, che durante la stagione della riproduzione, verso la fine della primavera, assume una colorazione vivace. Il pulcinella di mare è un uccello di indole gregaria, vive sulle sporgenze rocciose delle ripide scogliere atlantiche senza separarsi mai dai suoi simili.

Nonostante le stime parlino di una popolazione compresa tra i 12 e i 14 milioni di esemplari, la specie è stata inserita dall'Iucn (l'Unione internazionale per la conservazione della natura) nella categoria VU, ossia Vulnerabile. Per un motivo molto semplice: sta attraversando una fase di declino, sia per colpa della pesca industriale, che depaupera le risorse ittiche e dunque sottrae cibo al pulcinella di mare, sia per colpa del cambiamento climatico, che determina un aumento delle temperature medie alterando gli equilibri dell'habitat in cui vive. Insomma, tanto per cambiare è l'uomo, con la sua azione di disturbo, a rappresentare la minaccia più seria alla sopravvivenza di questo uccello.

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Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…