Cyrano de Bergerac non è nessuno a confronto della nasica (nome scientifico Nasalis larvatus). Questa buffa scimmia dal ventre panciuto e dal folto pelo rossiccio, infatti, ha una caratteristica che non passa certo inosservata: un naso molto pronunciato, che può raggiungere anche i 17 centimetri di lunghezza. Magari ti sarà capitato di vederla in qualche documentario naturalistico e il suo aspetto bizzarro e, per certi versi, simile a quello umano non può non suscitare curiosità, oltre a farci sorridere.
Ma a che cosa serve un naso così grosso? La sua esatta funzione non è ancora del tutto chiara. Quello che sappiamo per certo è che l'appendice nasale pendula è molto più marcata negli esemplari maschi che nelle femmine, che mantengono un naso di dimensioni più piccole e all'insù. Inoltre, il nasone viene usato dalla nasica come cassa di risonanza per urlare e spaventare così i suoi aggressori.
Nonostante la sua mole non proprio esile, questa scimmia si muove agilmente tra i rami delle foreste tropicali del Borneo, isola nel sud-asiatico celebre per la sua straordinaria biodiversità. In particolare, l'habitat privilegiato dalle nasiche è rappresentato dalle foreste di mangrovie vicino ai corsi d'acqua.
Tutto molto bello, penserai. Però… Sì, c'è un però. La nasica è considerata a rischio estinzione. La popolazione si è ridotta a poche migliaia, tant'è che l'Iucn (ovvero l'Unione internazionale per la conservazione della natura) ha inserito la specie nella categoria EN, che sta per Endangered, ossia "in pericolo". Tanto per cambiare, la principale minaccia alla sopravvivenza della nasica è l'uomo: la deforestazione portata avanti per fare spazio alle piantagioni di palme da olio, da una parte, e la distruzione delle mangrovie per fare spazio agli allevamenti di gamberetti, dall'altra, stanno portando a una drammatica riduzione degli spazi naturali in cui vive la nasica. Sarebbe davvero una perdita incalcolabile per questi ecosistemi così delicati la scomparsa di una scimmia unica nel suo genere.