Esplode la centrale idroelettrica di Suviana vicino Bologna: quanta energia fornisce l’impianto e a chi

Tre morti, tre feriti gravemente ustionati e sei dispersi: questo è il bilancio attuale dell’incidente avvenuto il 9 aprile alla struttura a Suviana, nel bolognese.
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Francesco Castagna 10 Aprile 2024

Si tratta di uno degli impianti più importanti nella strategia del Paese in caso di blackout nazionale, quella di Suviana è la centrale più potente dell'Emilia Romagna. Nello specifico, stiamo parlando della centrale idroelettrica di Bargi, che turbina e ripompa l'acqua dei laghi di Suviana e Brasimone. Il 9 aprile, intorno alle ore 14.30, è esplosa una turbina presente all'ottavo piano sotto lo zero dell'impianto. L'incidente ha provocato prima un incendio e, successivamente, l'allagamento del nono piano, dove è crollato un solaio. Sul posto si sono recati tempestivamente i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e le istituzioni locali, dopo che l'esplosione ha causato quello che dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è stato definito come, probabilmente "una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del nostro Paese".

Come è fatta e come funziona

Costruita nel 1932 nel Comune di Camugnano, nell'alto Appennino bolognese, la centrale turbina e ripompa l'acqua tra i laghi di Suviana e Brasimone. Il proprietario dell'impianto è Enel S.p.A., ha una potenza di 330 MW ed è stata costruita grazie al dislivello trai laghi di 375m. Grazie a una portata media di 104.6 m3/s, l'impianto è in grado di fornire all'Italia energia per circa 354 GWh.

La centrale di Bargi e quella di Suviana sono collegate tra loro per una questione di "peak-shaving", cioè viene usata normalmente per spostare il carico elettrico dal giorno alla notte e dai giorni feriali ai festivi. Lo scopo principale è quello di evitare lo spegnimento dei gruppi termoelettrici che alimentano la rete nazionale.

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La centrale di Suviana dunque viene alimentata dai laghi di Suviana e quello di Brasimone, riceve acqua dal fiume Reno e dal lago di Pavana, in parte.

Enel: "Il bacino della diga è in sicurezza"

Dopo l'esplosione del 9 aprile, la società Enel Green Power ha diramato una nota stampa: "Il bacino della diga dell’impianto di Bargi non ha registrato danni ed è in sicurezza". Il gruppo Enel si occupa della gestione della centrale, e ha chiarito che: "Allo stesso tempo la produzione è stata fermata, senza causare alcun impatto sulla fornitura del servizio elettrico a livello locale e nazionale. L’Azienda comunica che sta continuando ad operare seguendo tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire l’evacuazione del proprio personale". In un comunicato inviatoci, l'azienda ha chiarito che: "al momento in cui è avvenuto l’incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo".

Crediti foto| Wikipedia;