Carissima plastica: nel 2019 il suo costo per la società è stato di 3.700 miliardi di dollari

In un rapporto realizzato dalla società di consulenza Dalberg su commissione del Wwf è stata fatta una stima dell’impatto economico, sociale e ambientale legato alla produzione di plastica. Senza interventi urgenti, i costi potrebbero raddoppiare e superare nel 2040 i 7 mila miliardi di dollari all’anno.
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Federico Turrisi 7 Settembre 2021

Stiamo sommergendo il mondo di plastica. E questo ha un prezzo. Anche piuttosto salato. Innanzitutto per l'ambiente, lo sappiamo bene: incalcolabili i danni soprattutto agli ecosistemi marini. Ma anche per la società. Nella giornata di ieri è uscito il rapporto "Plastics: the cost to society, the environment and the economy", realizzato da Dalberg e commissionato dal Wwf, in cui si fa il punto proprio dei costi ambientali e socio-economici legati alla produzione di plastica nel mondo.

I numeri sono impressionanti. Parliamo di 3.700 miliardi di dollari per la plastica prodotta solo nel 2019. Se andiamo avanti di questo passo, si legge nel documento, questi costi sono destinati a raddoppiare. Si stima infatti che, in uno scenario business as usual, nel 2040 la produzione di plastica vergine avrà impatti per un valore pari a 7.100 miliardi di dollari, una cifra superiore al Pil di Germania, Canada e Australia messi insieme, e la quantità di plastica dispersa negli oceani triplicherà fino ad arrivare a 29 milioni di tonnellate (portando il totale della plastica abbandonata in mare a circa 600 milioni di tonnellate).

Non solo. Le emissioni di gas serra connesse al ciclo di vita della plastica arriveranno a rappresentare fino al 20% dell’intero bilancio globale del carbonio, aggravando ulteriormente la crisi climatica e i suoi effetti devastanti. L’analisi condotta da Dalberg per il Wwf mostra come il costo della plastica per le società, l’ambiente e l’economia sia almeno 10 volte superiore al prezzo di mercato della plastica vergine e come l’attuale approccio per affrontare la crisi stia fallendo. A sostenere in maniera sproporzionata il costo della plastica e quello del cambiamento climatico sono le comunità più fragili e i Paesi più svantaggiati.

E pensare che recentemente un gruppo di ricercatori aveva pubblicato sulla prestigiosa rivista Science una proposta per fermare la produzione di plastica vergine entro il 2040 per tutelare l'ambiente. Secondo il Wwf, per provare a risolvere questo problema e ridurre il costo che la plastica determina sulle società, è necessario che i leader mondiali si siedano intorno a un tavolo e definiscano un Trattato globale legalmente vincolante sull’inquinamento marino da plastica alla Quinta assemblea per l’Ambiente delle Nazioni Unite, che si terrà a febbraio 2022.

"È la prima volta che abbiamo una valutazione così chiara di alcuni dei costi non contabilizzati che l’inquinamento da plastica impone alla società ed è un peso troppo alto da sopportare, sia per le persone sia per l’ambiente", sottolinea Marco Lambertini, direttore generale del WWF International. "Drammaticamente l’inquinamento da plastica non mostra segni di rallentamento, ma la consapevolezza che vada fermato è oggi molto più diffusa di ieri. Abbiamo bisogno di un Trattato delle Nazioni Unite sull’inquinamento della plastica che aggreghi governi, aziende e consumatori intorno a obiettivi chiari di riduzione, raccolta, riciclo, individuando alternative sostenibili per fermare la dispersione di plastica nell’ambiente".

Fonte | "Plastics: the cost to society, the environment and the economy"