Carne non carne: i 4 modelli di produzione che potrebbero salvare la vita agli animali

Allevamenti intensivi, emissioni di gas serra, maltrattamento e uccisione degli animali: l’horror che si cela dietro la produzione di carne è uno dei temi su cui più dibattiamo di recente, ma anche su cui proviamo a insistere ricercando soluzioni alternative sostenibili sotto tutti i punti di vista. Attualmente allora quanti modelli di carne da laboratorio esistono e come si differenziano tra di loro?
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Mattia Giangaspero 18 Marzo 2024

Se la guardi non noti la differenza, se la assaggi nemmeno. La carne "non carne" è diventata oggetto di dibattito in Italia, ma se ne parla in tutto il mondo. Attualmente esistono vari tipi di carne fake, si va dalla carne sintetica, alla carne coltivata alla carne prodotta da cellule vegetali e le varietà in campo stanno aumentando.

Proviamo in quest'articolo allora a fare un po' d'ordine sui vari tipi di carne "non carne'‘ presenti sul mercato o che a breve verranno commercializzati. In tutti i casi l'obiettivo è quello di offrire una varietà nella sua produzione, ma soprattutto l'obiettivo principale è quello di ridurre gli allevamenti intensivi, di evitare il maltrattamento e l'uccisione degli animali e di ridurre le emissioni di gas serra prodotte.

Cos'è la carne coltivata

Questo prodotto viene realizzato in laboratorio mediante un processo di moltiplicazione cellulare, che ha origine dalle cellule staminali di un animale. Quest'ultime poi vengono trasformate in muscolari, attraverso un processo di differenziazione cellulare. Per consentire questo processo vengono utilizzati dei "terreni di coltura", ovvero dei preparati generali sottoforma di soluzioni solide o liquide contenenti sostanze nutritive dove è possibile crescere cellule eucariote.  Si fanno crescere cellule in più strati e si ottiene un tessuto muscolare che è carne a tutti gli effetti, ma si ottiene senza l'uccisione di animali. (fonte ASL Roma-CEIRSA)

Carne stampata in 3D

E per la carne stampata in 3d invece? Innanzitutto bisogna dire che non deriva da proteine animali, a differenza di quella coltivata. Non è prodotta in laboratorio e, a tutti gli effetti, un alimento vegan e sarà sicuramente una rivoluzione per chi non mangia animali.

All'interno si trovano: grassi delle carne che replicano il grasso di manzo, ingredienti vegetali (come legumi e cereali) in grado di ricreare la struttura muscolare, oli vegetali, aromi, coloranti e estratti naturali che ne riproducono la succosità. La macchina che stampa in 3Dprende gli ingredienti che vengono distribuiti in vari contenitori e li stratifica in modo da ricreare la texture.

A livello nutrizionale questa carne ha le stesse proprietà di quella animale. Prendendo come esempio una bistecca, stiamo parlando di un 20% di proteine, 10% di oli vegetali e 60-70% di acqua. Se pensiamo che l'acqua necessaria per la produzione di carne bovina in Italia si attesta a 11.500 litri di acqua per produrre 1 kg di carne, scopriamo subito che uno dei motivi per cui è necessario orientare la nostra alimentazione verso modelli più sostenibili. E poi la produzione di carne inquina, te ne avevamo parlato già nel 2022, quando tu avevamo detto che gli allevamenti intensivi sono responsabili del 15% delle emissioni totali di gas serra.

Carne vegetale

Se il tema della carne coltivata è quello di salvare la vita agli animali e ridurre le emissioni proveniente dagli allevamenti, perché non pensare prima ad aumentare e favorire la produzione di carne vegetale, che ricordiamo è molto diversa dalla carne coltivata, principalmente perché non è prodotta in laboratorio.

Ora parliamo della carne di origine vegetale, di com'è fatta e del perché sarebbe un'ottima soluzione. Si parte dai più classici hamburger a base di verdure o di legumi e soia (fonte di proteine vegetali, molto importanti quando si sceglie una dieta povera di carne), per arrivare alla carne a base di proteine del pisello che, grazie alle combinazioni di aromi, replica anche il gusto della carne. I fast-food, poi, propongono sempre più opzioni plant-based, come i nuggets a base vegetale o gli hamburger-non-hamburger che ricordano in tutto e per tutto (consistenza e sapore) la carne.

La carne vegetale quindi si produce a partire da piante e legumi. Gli ingredienti principali sono: ceci, piselli, fagioli verdi, soia e altri legumi, olio di canola, olio di cocco, olio di cacao, barbabietola rossa. 

Ora perché questa è un'ottima soluzione?

Secondo la WAP, World animal protection, ogni anno vengono salvati 250mila animali (di cui 140mila maiali e 110mila mucche), grazie alla produzione anche di carne vegetale.

Carne di alghe azzurre

L'ultima trovata nella produzione della carne vegetale è stata messa in pratica da un gruppo di ricercatori della University of Copenhagen. L'idea è quella di produrre carne utilizzando i cianobatteri presenti all'interno delle alghe azzurre che popolano le acque dolci dei fiumi o dei laghi. Se non hai presente bene cosa sono, queste alghe tendono a far diventare le acque in cui abitano più verdognole. Alcune di esse però, stando anche allo studio pubblicato sulla rivista Acs Nano, possono servire per produrre la carne vegetale. 

Poul Erik Jensen, del Department of Food Science dell'ateneo danese, ha spiegato che: "sono organismi viventi che possono essere indotti a produrre una proteina che non produrrebbero naturalmente. L'aspetto più interessante è che questa proteina viene prodotta in forma di filamenti che in qualche modo somigliano alle fibre della carne. Potrebbe essere possibile usare questi filamenti nei surrogati vegetali della carne, nel formaggio o in altri tipi di alimenti che hanno quella particolare struttura".

Fonti | Unep ;  Università di Copenaghen;  L’Europa boccia lo stop di Lollobrigida alla carne coltivata: ecco cosa succede