Chi non ha fissa dimora ora potrà avere il medico di base: pronta una “rivoluzione” per quasi 100mila persone

La proposta di legge del Partito democratico ha ricevuto l’approvazione unanime da parte della Camera e ora attende quello del Senato. Il testo mira a garantire l’assistenza sanitaria a tutte quelle persone, per la maggior parte italiani, che non sono iscritti all’anagrafe comunale e che sono dunque esclusi da servizi.
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Kevin Ben Alì Zinati 26 Giugno 2024
* ultima modifica il 26/06/2024

Quasi 96mila persone, il 62% delle quali italiane. Sarebbero queste le dimensioni della popolazione che in Italia è esclusa dal sistema sanitario nazionale perché senza fissa dimora.

Ed è a loro che pensa la proposta di legge del Partito democratico a prima firma del deputato Marco Furfaro approvata dalla Camera.

Con 227 voti a favore, il testo vuole introdurre l’assistenza sanitaria di un medico di medicina generale  per tutte quelle persone che ne sono prive perché non iscritte all’anagrafe comunale.

Ora la proposta andrà al vaglio del Senato e se riceverà luce verde in maniera definitiva (nella sua forma attuale) darà il via a una sperimentazione che coinvolgerà le 14 città metropolitane, ovvero Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.

Grazie a uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro, per gli anni 2025 e 2026 in queste città verrà garantito l’accesso al servizio sanitario a oltre il 60% delle persone che oggi non hanno una dimora.

Secondo le statistiche, nella maggior parte dei casi quelli che non hanno la residenza e di conseguenza non hanno né diritti né servizi, compresa l'assegnazione di un medico di base che svolge una funzione filtro per l'assistenza farmaceutica, le prestazioni specialistiche e l'assistenza ospedaliera si tratterebbe di italiani.

I cittadini stranieri dotati di regolare permesso di soggiorno difficilmente sono senza dimora in quanto non potrebbero rinnovare il permesso stesso.

Elly Schlein, segretaria del PD, ha definito questa legge “una grande conquista di civiltà che renderà il nostro sistema sanitario nazionale ancora più giusto e inclusivo”.

Fonte | Partito democratico

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