Chi sono i giovani ambientalisti che guardano al nucleare per la transizione ecologica

Crescono le fila del fronte ambientalista che vuole un approccio sul nucleare più razionale e meno ideologico. Ma chi sono i ragazzi e le ragazze che aprono le porte a un nuovo modo di intendere la transizione ecologica?
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Francesco Castagna 1 Settembre 2023

Sono giovani, motivati e convinti tanto quanto Greta Thunberg. Sono una nuova generazione di attivisti ambientalisti che ha deciso di abbandonare i mantra contro il nucleare per aprire a una discussione nuova e diversa sul tema.

È un fenomeno che sta prendendo piede in diversi Paesi del mondo, e che spesso si contrappone alle prese di posizione delle grandi organizzazioni come Greenpeace. Su questo però facciamo subito una piccola precisazione, questi attivisti non cercano uno scontro ideologico, ma al contrario chiedono un dibattito più sereno, pacifico e razionale. In piena crisi climatica, quando l'alternativa ai combustibili fossili non può essere nell'immediato la piena produzione di energia da fonti rinnovabili, questi ragazzi sono convinti che bisognerebbe approcciare in maniera meno ideologica al nucleare.

È il caso di Ia Aanstoot, una ragazza svedese attivista per il clima, che ha lanciato un appello a Greenpeace affinché l'organizzazione non continui a opporsi all'inserimento dell'energia blu (atomica). "Amo Greenpeace. Li rispetto. Mi ispira e non voglio che diventi totalmente irrilevante. Ma a volte bisogna opporsi alle persone che si amano", spiega Aanstoot in un post in cui chiede agli attivisti di Greenpeace di non lasciarsi confondere, perché i veri nemici sono le fonti fossili.

In un post diffuso sui suoi social, Ia ha raccontato di come Greta l'avesse ispirata a lottare per contrastare il cambiamento climatico. Negli anni però, nonostante il movimento fosse cresciuto in maniera strabiliante, la giovane attivista svedese non ha visto molti cambiamenti. Per questo motivo, cercando di fornire soluzioni ai suoi amici e compagni attivisti, Aanstoot si è documentata e ha condiviso la sua storia: "Ho cercato delle soluzioni, ma quando mi sono rivolta alle persone più anziane che si stavano unendo al movimento, mi hanno parlato di agricoltura di sussistenza e di convivenza con la natura. Dopo essere cresciuta in Kenya, sapevo che questa non era la soluzione che loro pensavano. Significava sofferenza. Ho continuato a cercare soluzioni e alla fine ho trovato il nucleare".

Ia spiega che, a parte le nozioni scolastiche di base, non ne aveva sentito molto parlare. Studiando, Ia ha scoperto che il nucleare aveva aiutato la Svezia a ridurre le emissioni di CO2 e che "L'energia nucleare fornisce abbondante energia verde ed economica a 32 Paesi in tutto il mondo, sbloccando gran parte del nostro mondo moderno e sostenibile".

Come lei, anche la giovane biologa e attivista Julia Galosh ha aderito all'iniziativa RePlanet. L'attivista polacca si era opposta alla campagna di Greenpeace Germania, finalizzata alla chiusura dei reattori nucleari del Paese. "Ora vogliono impedire al suo paese, la Polonia, di passare dal carbone al nucleare!".

D'altronde, l'anno scorso, la stessa Greta Thunberg aveva affermato che chi già dispone di centrali nucleari farebbe bene a non chiuderle, per non tornare ai combustibili fossili.