Climate Strike a Torino con il giovanissimo David Wicker: “Vogliamo che il nostro futuro venga rispettato”

A Torino si sciopera ogni venerdì alle 15 in Piazza Castello. Lo scopo è quello di avvicinare sempre più studenti al movimento del Fridays For future, senza saltare le lezioni. Così liceali e universitari s’incontrano, per protestare contro l’indifferenza dei politici nei confronti dei cambiamenti climatici. Abbiamo incontrato David Wicker, giovane attivista, pieno di speranza per il futuro.
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Gaia Cortese 22 Febbraio 2019

Quando David mi risponde al telefono mi aspetto che dall'altra parte della linea ci sia un ragazzo prossimo a discutere gli esami di maturità. Invece no. Resto (felicemente) sorpresa nello scoprire che David Wicker, uno degli organizzatori del Fridays For Future a Torino, è uno studente del primo anno del Liceo Pascal di Giaveno, in provincia di Torino.

David ha 15 anni, viene dalla Val di Susa, non si è mai attivamente schierato a favore o meno della TAV (come i più potrebbero aspettarsi da un attivista in erba), ma non ha esitato a scendere in piazza a manifestare contro i governi che mostrano disinteresse verso i cambiamenti climatici in atto.

“Sono stato contattato online da alcuni ragazzi più grandi che si stanno occupando di unire un po’ tutta l’Italia per sostenere la causa del Fridays For Future – spiega David -. Ho dato la mia disponibilità in quanto parlo bene l’inglese e potevo essere anche utile per la gestione dei canali social. Ho poi incontrato un’altra ragazza di Torino che aveva già partecipato al primo sciopero, e così, a partire dal secondo incontro in piazza non sono più mancato. In pratica, quando ho aderito al movimento Fridays For Future, ho iniziato anche io a “scioperare” ogni venerdì dopo la scuola, anche se di vero sciopero non si può parlare perché ci riuniamo tutti alle tre del pomeriggio. Sono abbastanza giovane, è la prima volta che partecipo a una manifestazione di questo tipo; i miei genitori mi supportano, ma al primo posto mettono sempre la scuola".

“Settimana dopo settimana siamo cresciuti sempre più di numero e adesso siamo quasi un centinaio a ritrovarci ogni venerdì. Il punto di incontro è Piazza Castello, una piazza molto grande di Torino; qui si trova Palazzo Madama, un punto di riferimento culturale molto importante per la città. Ogni venerdì al gruppo di manifestanti si aggiunge qualche ragazzo che frequenta l’Università o qualche professore con cui è possibile parlare dei cambiamenti climatici e di quello che comporterebbe per il pianeta un aumento delle temperature. Greenpeace Torino ci sta sostenendo partecipando alle nostre iniziative, ma ci teniamo a precisare che non ci identifichiamo con associazioni o gruppi politici, infatti, chiediamo a tutti i partiti politici di non portare mai simboli in piazza".

Mancano ormai poche settimane al 15 marzo, la giornata del Global Climate Strike for Future (la marcia globale contro i cambiamenti climatici). Ogni città, in Italia e all'estero, si sta organizzando per sollevare sempre più interesse sulle problematiche ambientali e per ottenere delle risposte.

"A Torino il 15 marzo ci incontreremo alle 9.30 in Piazza Statuto – continua David -. Quel giorno sì che ci sarà un vero e proprio sciopero. L’idea è quella di fare una marcia tutti insieme, fermandoci in ogni piazza incontrata lungo il percorso e facendo vari sit-in e flash mob. Arrivati in Piazza Palazzo di Città, davanti al Comune, cercheremo di occupare gran parte della piazza e accenderemo tutte le sveglie dei cellulari indirizzandoli verso il Comune: il messaggio rivolto ai politici è quello di “svegliarsi” e di fare qualcosa per il pianeta".

Siamo cittadini del mondo e vogliamo che il nostro futuro venga rispettato.

David Wicker

"Il 15 marzo avremo anche un ospite d'eccezione, il climatologo Luca Mercalli, che si unirà alla protesta e all’ultimo sit-in interverrà per spiegare la gravità del problema. Da quanto abbiamo organizzato dovrebbe esserci anche una video chiamata con più città d’Italia dove si svolgeranno altre manifestazioni del Fridays For Future; se sarà possibile ci metteremo in collegamento anche a livello internazionale con alcune città estere. La nostra vuole essere una manifestazione pacifica, una protesta silenziosa (fatta eccezione per qualche intervento con il megafono) come quella che fa Greta davanti al Parlamento svedese".

"Siamo sinceramente preoccupati. Siamo cittadini del mondo e vogliamo che il nostro futuro venga rispettato. Ma siamo anche abbastanza ottimisti, perché pensiamo che se partecipiamo davvero tutti. ottenendo anche la collaborazione degli adulti, riusciremo a prevenire ulteriori danni irreversibili per il nostro pianeta. Sta agli adulti decidere, noi facciamo il possibile affinché la nostra voce sia ascoltata, ma l'unica cosa che possiamo davvero fare è ridurre il nostro impatto ambientale. Spetta a chi è nel potere di farlo, di agire concretamente".