Originario dell’Africa meridionale, l’agapanthus o agapanto, è una pianta bulbosa dalla forma elegante e slanciata, che colpisce per i suoi bellissimi fiori dalle tonalità che passano dall'azzurro al lilla, fino ad arrivare a un bianco candido.
Parente del giglio, l’agapanto è stato introdotto in Italia alla fine del Settecento quando la tendenza di avere un giardino all’inglese annesso alla propria dimora si era diffusa in tutta Europa. E quale fiore più bello per dare colore ad uno spazio verde se non l’agapanthus?
Oltretutto la principale caratteristica di questo fiore è la capacità di produrre dalle due alle tre infiorescenze in ogni stagione, per cui è davvero difficile non essere più che orgogliosi della bellezza che restituisce questo fiore a cure e dedizione.
Per identificare nel modo più corretto l’agapanto, è utile sapere che ne esistono due grandi gruppi: quello a foglia caduca e quello a foglie sempre verdi.
L’agapanto a foglia caduca si riconosce perché nei mesi più freddi le sue foglie tendono a darsi a uno stato di riposo vegetativo per poi tornare in primavera e in estate, in piena attività. L’agapanto a foglie sempreverdi invece, è più resistente e si distingue per le foglie più larghe.
Nel gruppo dell’agapanto a foglia caduca, si inseriscono l’agapanthus campanulatus con fiori bianchi, azzurro chiaro o lilla, e foglie lunghissime; c’è poi l’agapanthus coddii che perde tutte le fogli in autunno e solo con l’arrico della primavera torna a produrre fiori e foglie.
Nel gruppo dell’agapanto a foglie sempre verdi, si inserisce la specie più conosciuta, vale a dire l’agapanthus africanus, o giglio africano, che si caratterizza per i grappoli di fiori di colore blu, che si sviluppano su steli molto alti e rigidi, alla cui base si trovano foglie dal verde brillante.
L’agapanto può essere coltivato sia in terra piena sia in vaso. Se coltivato in terra piena, il periodo migliore per piantarlo è la primavera, scavando una buca profonda di 40 cm e aggiungendo alla terra anche della sabbia e dello stallatico. Per coltivarlo in vaso invece, sarà sufficiente procurarsi un vaso molto grande e della terra fertile, particolarmente ricca di humus.
L'agapanthus è una pianta bulbosa che può essere messa a dimora a inizio primavera, quando le gelate invernali sono un lontano ricordo. Dal momento che la moltiplicazione di questa pianta può avvenire per divisione della pianta, questa operazione va fatta nei mesi di marzo e aprile; nel caso la moltiplicazione sia per seme invece, l'operazione va fatta in primavera, ma in questo caso, armati di buona pazienza perché ci vorranno diversi anni prima che la pianta fiorisca.
Questa pianta deve crescere in pieno sole, un aspetto fondamentale tutto l’anno, sia nel suo periodo vegetativo sia nel suo periodo di riposo. Se il caldo dovesse essere eccessivo, l’agapanto può rimanere in ombra anche qualche ora al giorno.
Il terreno ideale per coltivare questo bellissimo fiore deve essere molto soffice, ricco di humus e sostanze nutritive, e assicurare il corretto drenaggio dell’acqua, per questo motivo poco sopra ti ho suggerito di aggiungere sabbia al terreno in cui si svilupperà la pianta.
Abbonda di acqua solo dopo la messa a dimora. Successivamente innaffia la pianta solo quando il terreno è asciutto (senza che diventi però secco!). Evita di bagnare eccessivamente l’agapanto perché teme i ristagni idrici e soffre l’umidità elevata.
La fioritura dell’agapanto si concentra a inizio dell’estate, anche se, già a partire dalla primavera il vigore della pianta con le sue belle foglie verdi e gli alti steli, non rimane di certo inosservato.
L’agapanthus è molto resistente e forse teme solo le chiocciole e le lumache che amano nutrirsi delle sue foglie. Attenzione poi ai ristagni idrici che potrebbero provocare il marciume radicale.
Nel linguaggio dei fiori l’agapanto è il fiore dell’amore. Non a caso, il suo nome deriva dal greco (agape significa "amore" e ànthos "fiore"). Oltre l’amore, l'agapanto è anche simbolo dell’unione, della coesione sociale, per cui regalarla a un vicino di casa può indicare le più buone intenzioni di mantenere un buon “vicinato”.
La linfa della pianta è particolarmente pericolosa se ingerita, sia per gli esseri umani che per gli animali domestici. Inoltre, tutte le parti della pianta contengono saponine naturali, che possono causare irritazioni cutanee. È consigliabile indossare guanti quando si maneggia la pianta, soprattutto durante la potatura.
(Pubblicato da Gaia Cortese il 21.07.2022
Modificato da Mattia Giangaspero il 23.07.2024)