Com’è fatto un vaccino a mRNA: i vantaggi e gli svantaggi della nuova arma contro il Covid-19

Il 21 dicembre l’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, ha approvato il commercio del vaccino contro il Covid-19 prodotto da Pfizer-BioNTech. Questo significa che potrà essere avviata la campagna vaccinale anche nell’Unione Europea: il 27 dicembre è infatti il V-Day. Ma il fatto che il farmaco sia a mRNA ha destato non poche preoccupazioni. Proviamo allora a capire meglio cosa significhi.
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Dott. Albert Kasongo Medico vaccinologo
22 Dicembre 2020 * ultima modifica il 22/12/2020

La notizia della nascita del primo vaccino a mRNA che verrà utilizzato nell’uomo ha fatto sorgere non pochi dubbi e domande su quanto possa essere sicuro e su eventuali rischi a cui possa essere esposto chi ne riceverà la dose. È doveroso, prima di descrivere le caratteristiche di questo nuovo approccio, chiarire qualche nozione base di biologia molecolare, in modo da poter comprendere meglio il meccanismo d’azione del vaccino in questione.

Cos'è l'RNA

Nell’uomo, tutto il patrimonio genetico che contiene le informazioni necessarie per un perfetto sviluppo e funzionamento delle cellule, e quindi dell’intero organismo, si trova all’interno del nucleo delle cellule stesse e più precisamente nel DNA. Si tratta di una macromolecola biologica, per l’esattezza appartenente alla categoria degli acidi nucleici.

Queste informazioni vengono trasferite ad un altro acido nucleico che prende il nome di RNA (ne esistono diversi tipi). L'RNA  copierà i dati del DNA, trasportandoli all’esterno del nucleo, nel citoplasma, e “traducendoli” in proteine. Nel dettaglio, vi è un enzima (proteina) che prende il nome di RNA polimerasi che, usando come stampo il DNA, crea una molecola di mRNA (RNA messaggero) che porta il messaggio contenente le informazioni per sintetizzare le proteine a dei “traduttori” (ribosomi) i quali creano la proteina seguendo le istruzioni contenute nell’mRNA.

Come funziona il vaccino a mRNA

Come detto sopra, l’mRNA contiene le informazioni necessarie per sintetizzare proteine. Nel caso di questo nuovo vaccino sono presenti le informazioni relative alla creazione della proteina Spike che è caratteristica del SARS-Cov-2. Una volta iniettato il vaccino, l’mRNA entrerà all’interno delle cellule di chi lo riceve e verrà in contatto con i ribosomi che sintetizzeranno la proteina spike, che da sola è innocua, la quale sarà riconosciuta come estranea dal sistema immunitario e attaccata in modo da poter produrre degli anticorpi specifici nei suoi confronti. Questi anticorpi rappresenteranno la nostra difesa specifica contro il virus SARS-Cov-2.

Se il soggetto vaccinato dovesse entrare in contatto con il virus, il suo sistema immunitario riconoscerebbe la proteina spike e attiverebbe le sue difese specifiche (gli anticorpi creati con il vaccino) andando a neutralizzare la minaccia.

La differenza con gli altri vaccini

Nei vaccini tradizionali spesso viene creata una proteina virale “bersaglio” sintetica in laboratorio e iniettata in maniera tale da creare una risposta immunitaria in quanto riconosciuta come estranea. Ovviamente le tempistiche sono molto più lunghe perché il lavoro svolto in laboratorio richiede più tempo. Con il nuovo vaccino ciò che prima veniva effettuato in laboratorio (sintesi di una proteina virale) viene adesso effettuato direttamente dall’organismo.

I vantaggi

Quali sono i vantaggi di un vaccino prodotto con questa tecnologia:

  • nel caso in cui il virus dovesse mutare si potrà modificare facilmente il vaccino
  • è il corpo stesso a produrre le proteine bersaglio
  • la produzione del vaccino è più veloce
  • non serve un virus pre-formato o parte di esso

Gli svantaggi

Vediamo anche gli eventuali svantaggi di un vaccino a mRNA:

  • il vaccino dev’essere conservato a temperature molto basse a causa della fragilità dell’mRNA (-70°)
  • l’organismo potrebbe non accettare questa “forzatura” generando reazioni avverse (febbre, dolori muscolari e così via). C’è da dire che ad oggi non vi sono state reazioni gravi da essere fatali.
  • essendo un approccio completamente nuovo bisognerà attendere il lungo termine e osservare il decorso della vaccinazione.

Questo potrebbe rappresentare un passo avanti molto importante per la medicina che potrebbe salvare milioni di vite umane. Siamo tutti fiduciosi che tutto vada per il meglio, nel frattempo, incrociamo le dita.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, ha maturato esperienza in numerosi ambiti collaborando con diverse altro…
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