
In tutto il Giappone la fioritura dei ciliegi viene celebrata con un rito (chiamato Hanami) che si tiene tra aprile e maggio proprio in concomitanza con la fioritura di questi alberi. Ogni anno giapponesi e turisti provenienti da tutto il mondo si ritrovano nei parchi cittadini per ammirare lo spettacolo offerto dai fiori di ciliegio che cadendo a terra creano dei manti di petali rosa particolarmente affascinanti.
Questi ciliegi chiamati anche Sakura in Giappone sono diventati talmente tanto famosi che artisti come Van Gogh e Manet si sono lasciati incantare proprio dalla bellezza dei fiori di ciliegio, simbolo della primavera e di una natura che torna a meravigliare in tutto il suo splendore.
Non stupisce che questi bellissimi fiori portino con sé uno o più significati. In Giappone, per esempio, il fiore di ciliegio simboleggia la felicità e la nascita, mentre in Cina simboleggia la sessualità femminile. In Europa, a partire dall’epoca vittoriana, donare un ramo di fiori di ciliegio è da sempre stato considerato un gesto di educazione, proprio per la delicatezza che contraddistingue questi fiori.
Negli ultimi decenni, ricercatori e studiosi hanno sviluppato le più svariate tecnologie per misurare gli effetti che il riscaldamento globale sta avendo sui fenomeni naturali: dalle rilevazioni satellitari su ghiacciai, correnti marine, circolazione atmosferica o umidità del suolo, all'applicazione dell'innovazione digitale tramite, per esempio, intelligenza artificiale, big data, IoT. Ci sono però degli indicatori ancora più semplici e spettacolari, tra questi vi è il periodo della fioritura dei ciliegi in Giappone, un evento che colora di rosa il Paese, richiamando decine di migliaia di turisti da tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati disponibili, il picco della fioritura negli ultimi 120 anni sta progressivamente anticipando a causa del riscaldamento globale.
Nel caso della fioritura dei ciliegi, i ricercatori giapponesi hanno ricostruito il periodo definendo un massimo di picco, su un arco di tempo che va dal IX secolo ad oggi e prendendo in considerazione la zona di Kyoto. In basso è possibile osservare il grafico aggiornato con i dati degli studi che mostrano in che giorno dell'anno (tra 80esimo e 120esimo ovvero tra il 21 marzo e il 30 aprile) sia avvenuto il picco della fioritura (linea rossa chiara) e la media ventennale della data di picco (linea rossa scura).
L'analisi accurata dei dati del passato ha permesso di ricostruire la temperatura media, identificando così dei periodi freddi (almeno quattro, i cosiddetti minimi di Wolf, circa 700 anni fa, Spoerer, circa 500, Maunder, circa 300 e Dalton, circa 170) che corrisponderebbero a quattro grandi solari minimi, ovvero periodi di bassa attività solare. La fioritura registrerebbe però l'effetto dell'attività solare e dunque della temperatura con un ritardo di circa 15-20 anni. Negli ultimi 120-150 anni si assiste invece ad un rapido anticipo del picco di fioritura, mai osservato in precedenza nella serie storica, che si correla positivamente con l'aumento della temperatura media provocato dal riscaldamento globale. Rispetto all'inizio delle osservazioni, al 2023, l'anticipo medio della fioritura è di circa 8 giorni. Sembra poco ma non lo è.
La fioritura dei ciliegi (sakura in giapponese) è un evento che richiama in Giappone milioni di turisti da tutto il mondo per lo spettacolo di colori e panorami. Secondo una ricerca dell'Università Kansai, sono almeno 63 milioni le persone che si recano in Giappone per la fioritura annuale, un giro d'affari stimato in circa 2,7 miliardi di dollari per l'economia locale. Ogni anno agenzie e siti di viaggio, cercano di prevedere il calendario della fioritura segnandone l'inizio, il picco e la fine. In genere inizia a sud dell'isola, precisamente nel Kyushu, verso la fine di marzo, per poi propagarsi verso nord nei mesi successivi, raggiungendo Hokkaido ad inizio maggio. Una variazione del periodo di fioritura, com'è comprensibile, può provocare significative ricadute sull'economia locale (in positivo o in negativo).
Come ormai sappiamo, masse d'aria più fredda possono irrompere improvvisamente nel periodo primaverile, soprattutto adesso che, a causa del riscaldamento globale, il vortice polare non ha più un andamento "regolare", ma fluttuante, favorendo gli scambi d'aria lungo i meridiani. In quest'ottica l'improvviso arrivo di una gelata potrebbe interrompere bruscamente o rovinare la fioritura e quindi il viaggio di parecchi turisti.