Come si sta muovendo l’Unione Europea in vista della Cop27

L’Unione europea si prepara per i lavori della prossima Cop27, sul tavolo delle proposte l’obiettivo di creare seriamente un fondo per i Paesi in via di sviluppo, una riforma del settore finanziario e lo stop ai sussidi dannosi per l’ambiente.
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Francesco Castagna 2 Novembre 2022

Risulta difficile pensare che il conflitto russo-ucraino non abbia avuto conseguenze sulla transizione ecologica europea e dei singoli Stati. Tra le preoccupazioni maggiori dei ministri dell'Ambiente c'è sicuramente la necessità di impedire ad ogni costo che la guerra renda vani tutti i passi in avanti fatti finora in questo campo. Come sappiamo, e come ti abbiamo detto a più riprese, la Russia era per i Paesi UE la maggiore esportatrice di gas naturale, lo Stato-riferimento dal punto di vista energetico più importante.

Ora che lo scenario è cambiato, e l'Unione europea non ha più scuse per affrontare la transizione ecologica e liberarsi dalle fonti fossili, il mantra è uno solo: bisogna fare di più e alzare l'asticella delle promesse di riduzione delle emissioni di gas inquinanti.

Se non bastassero gli avvertimenti di scienziati ed esperti nazionali, o le mobilitazioni e l'attivismo di migliaia di attivisti, recentemente (27 ottobre 2022) l'IPCC ha pubblicato il 13esimo report dal contenuto preoccupante, che ci viene anticipato già dal titolo "The Closing Window", una finestra di opportunità che si sta chiudendo in modo irreversibile.

Ecco quindi che l'Unione europea ha ancora più motivi per non farsi trovare impreparata alla prossima Cop27. Per questo motivo, i delegati e i ministri dell'Ambiente hanno preparato un piano per provare a fare di più e meglio.

Il Consiglio europeo esprime profonda preoccupazione per la frequenza sempre maggiore con cui negli ultimi anni si stanno verificando eventi metereologici estremi. Il mondo è minacciato da continui incendi, nubifragi e una siccità dilagante. Per questo, l'Unione europea "l'importanza di garantire una giusta transizione verso economie e società sostenibili e resilienti al clima".

Il piano europeo

Tra le richieste avanzate dal Consiglio europeo c'è sicuramente come priorità l'aumento delle fonti rinnovabili, per abbandonare rapidamente l'utilizzo dei combustibili fossili e le importazioni da parte della Federazione russa. Per realizzare quella che il Consiglio europeo chiama "ambizione climatica" gli Stati membri dovranno senza dubbio porre fine ai sussidi inefficienti per i combustibili fossili.

Energia pulita e accessibile

Sarà inoltre importante inoltre portare avanti gli accordi presi a Glasgow, nel corso della Cop26. Gli Stati UE dovranno quindi impegnarsi nel rispettare gli obiettivi previsti nell'Agenda 2030 di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In particolare, il Consiglio sottolinea l'importanza di raggiungere l'obiettivo n.7 volto a garantire l'accesso a prezzi praticabili, energia affidabile, sostenibile e moderna per tutti entro il 2030.

Tutela della Natura

Non da meno è l'impegno europeo di una grande azione di ripristino della natura, per tutelare la biodiversità entro il 2050 migliorando gli ecosistemi ed elaborando piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Questo impegno si dovrà tradurre senza dubbio in una PAC migliore, più inclusiva e rispettosa sia dei piccoli contadini che degli ambienti in cui si vanno a stabilire le coltivazioni.

Settore finanziario green

Per realizzare al meglio una corretta transizione devono essere coinvolti più settori possibili in questo processo. Il Consiglio europeo nel documento pone particolare attenzione al settore finanziario, con l'obiettivo di "rendere i flussi finanziari coerenti con un percorso verso basse emissioni di gas a effetto serra".

Fondo per i Paesi in via di sviluppo

Si aggiunge poi anche il tanto discusso fondo per i Paesi in via di sviluppo, che è stato al centro di un dibattito molto intenso. Il motivo principale per cui i governi non hanno mai riconosciuto l'importanza di una misura del genere è che dare dei soldi ai Paesi meno sviluppati significa indirettamente prendersi la colpa delle proprie azioni sul clima. 100 miliardi di dollari dovranno essere stanziati quanto prima dai Paesi sviluppati fino al 2025.

Dopo aver ringraziato l'organizzazione della precedente COp26 di Glasgow e quella della Cop27 di Sharm El-Sheikh, il Consiglio europeo auspica maggiore cooperazione internazionale per raggiungere gli obiettivi a livello mondiale, garantire una risposta ambiziosa per contrastare il riscaldamento globale e "mantenere l'obiettivo di 1,5 °C a portata di mano".