
Della connessione tra inquinamento dell’aria e la diffusione del virus SARS-CoV-2 si è discusso molto negli ultimi mesi. E sebbene fosse chiaro a tutti che un collegamento dovesse esserci per forza, oggi uno studio ci mostra una realtà sconcertante.
La cattiva qualità dell’aria che respiriamo, tutte le particelle dannose che inaliamo e che penetrano i nostri polmoni, infatti, sembrano essere responsabili di almeno il 15% delle morti da Covid-19 nel mondo. E la percentuale si alza in altre zone del mondo. Questo perché il particolato rende molto più fragile e indifeso il nostro sistema respiratorio, ma anche perché sembra favorire l’ingresso del virus all’interno del nostro organismo.
Queste informazioni sono il risultato di uno studio tedesco chiamato Regional and global contributions of air pollution to risk of death from COVID-19 e pubblicato sulla rivista Cardiovascular Research, in cui attraverso l’applicazione di un modello matematico è stato possibile valutare la percentuale di morti per Covid causate da un’esposizione eccessiva all’inquinamento dell’aria. In altre parole il numero di morti che, respirando ogni giorno aria più pulita, si sarebbero potute evitare. E si parla del 15% solo in Italia, ma anche del 19% in Europa, del 17% in Nord America, 18% in Francia, 26% in Germania, 22% in Svizzera. In pratica, se durante tutto questo tempo ti sei chiesto se vivere in una zona fortemente inquinata esponesse la tua salute a un rischio maggiore, la risposta è sì.
E, secondo lo studio, lo fa in due diversi modi:
Il PM2,5, ovvero il tipo di particolato più sottile, quello che è in grado di penetrare più in profondità all’interno dei nostro polmoni e degli alveoli, provoca un’infiammazione tale da danneggiare la parte interna delle arterie, chiamata endotelio, rendendo quindi i tessuti molto più fragili anche al virus. Ma non solo. Questa sostanza inquinante favorisce anche l’ingresso del Coronavirus all’interno delle cellule, dal momento che la sua presenza sembrerebbe aumentare l’attività di ACE2, il recettore posizionato sopra le cellule e che consente l’entrata del virus al loro interno. Quindi oltre a indebolire il nostro organismo, il particolato apre anche le porte al virus.
Insomma, se qualcuno avesse ancora dubbi sulla necessità di una ripresa sostenibile, sul bisogno radicale di una transizione ecologica che dica davvero addio alle fonti fossili smettendo di avvelenare non soltanto il Pianeta ma anche noi, dovrà ricredersi. Cambiare i modelli di sviluppo è fondamentale, anche per salvare noi stessi.
Fonte | Regional and global contributions of air pollution to risk of death from COVID-19, pubblicato su Cardiovascular Research