Confondono il tumore al midollo spinale di una bimba di 6 anni con un’infezione urinaria: come si riconosce questa malattia?

I medici erano convinti che la Faith Roberts, di 6 anni, soffrisse di un’infezione urinaria ma la risonanza magnetica cui i genitori hanno deciso di sottoporre la figlia ha rivelato la vera natura del suo malessere: un tumore al midollo spinale. I segnali per individuarlo c’erano tutti: stanchezza, dolore e stanchezza anche senza sforzi fisici, difficoltà a camminare e perdita di equilibrio.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Settembre 2023
* ultima modifica il 28/09/2023

Faith Roberts, una bambina di soli 6 anni, per settimane ha lamentato un dolore a una costola e un forte senso di stanchezza.

Colpa di un’infezione urinaria dicevano i medici del Kingswinford, nelle Midlands occidentali inglesi che l’hanno visitata.

Alannah ed Andy, i genitori della piccola, non erano però convinti. Il loro istinto genitoriale li portava a pensare che ci fosse qualcosa di più, soprattutto dopoché la piccola ha improvvisamente avuto difficoltà a camminare e a restare in equilibrio.

Così l’hanno portata al Birmingham Children’s Hospital per sottoporla a una serie di indagini più accurate e approfondite tra cui una risonanza magnetica che, alla fine, ha rivelato la vera causa del malessere della figlia.

Ad averla colpita non era un’infezione alle vie urinarie bensì un tumore del midollo spinale. Nel giro di soli tre giorni, è stata quindi trasportata in sala operatoria e operata.

Faith, che tra l’altro è ritenuta anche la bambina nata grazie agli ovuli congelati da oltre 14 anni, i “più vecchi” del mondo, – ora è in fase di guarigione.

Il tumore che le hanno individuato, di natura benigna, si trovava su uno dei nervi spinali e, se fosse stato lasciato, avrebbe potuto comprometterle seriamente la capacità di muoversi e camminare.

La spinta dei genitori per sottoporre la figlia a una risonanza magnetica, insomma, le ha salvato la vita. Sì, perché sebbene la sintomatologia di un tumore del midollo spinale dipenda dalla localizzazione e dalle dimensioni della massa, la RMI resta la tecnica più efficace per individuarlo e trattarlo per tempo.

Prima però, è ovviamente decisivo saper riconoscere le modalità con cui questa neoplasia si manifesta. Sto parlando di sintomi come il forte dolore al collo e alla schiena che insorge in momenti di inattività e altri disturbi neurologici legati alla sofferenza del midollo e dei nervi spinali: debolezza, stanchezza e altri deficit motori. Proprio come successo a Faith.

Se il quadro clinico presentasse tutte queste caratteristiche, la risonanza magnetica è fondamentale così come un esame neurologico ed eventualmente anche una tomografia computerizzata.

Se i genitori non si fossero insospettiti di fronte a queste segnali, insomma, Faith molto sarebbe rimasta paralizzata. Probabilmente per il resto della sua vita.

Fonte | Fondazione Cnao

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