Coronavirus: quella degli immigrati che non lo contraggono è l’ennesima fake news

Un messaggio su Whatsapp, di nuovo. Anonimo, di nuovo. Questa volta sostiene che il vaccino contro la tubercoli stia proteggendo gli immigrati dal contagio. Risponde direttamente Roberto Burioni, spiegando come all’ospedale San Raffaele di Milano la realtà sia ben diversa.
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Giulia Dallagiovanna 24 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Quante catene ti sono arrivate in questi giorni? Quei messaggi su Whatsapp che ti dicevano "quello che non vogliono che tu sappia". C'era la vitamina C che fa in modo che non ti ammali, poi un video di tale Stefano Montanari che partiva con una serie di teorie totalmente prive di fondamento scientifico e infine pure questa: gli immigrati sono immuni al Coronavirus perché loro fanno i vaccini contro la tubercolosi.

Prima di entrare nel merito del testo, ti chiedo una cosa: secondo te il Covid-19 e la tubercolosi sono originati dallo stesso virus e possono quindi venire sconfitti da un identico vaccino? Come ben sai, no. Il primo ha all'origine il SARS-Cov-2, la seconda invece il Bacillo di Koch, che è un batterio. Quando hai la febbre e anche l'herpes al labbro, curi entrambe le malattie con gli stessi medicinali? Non credo.

Covid-19 e tubercolosi sono originati da due patogeni diversi

Inoltre, chi è l'autore di queste illazioni? Chi è la persona che dice di aver controllato personalmente in ogni ospedale della Lombardia e di aver chiesto se ci fossero immigrati ricoverati in quelle strutture? Non si sa. Forse è un benefattore che vuole rimanere anonimo, ma è molto più probabile che si tratti di qualcuno che ha inventato l'intera storia di sana pianta.

Chiunque sia, non ha raccolto per bene tutti i dati. Lo conferma Roberto Burioni, virologo presso l'ospedale San Raffaele che, a differenza dell'autore del messaggio, ci mette nome e faccia: "L'ultima delle bufale è che il coronavirus non colpisce gli extracomunitari. Chi è dotato di sprezzo del pericolo può venire dove mi trovo in questo preciso momento, al San Raffaele di Milano, per controllare di persona che non è assolutamente vero", ha twittato dal suo profilo.

Infine, lo stesso anonimo aggiunge che non vi sono bambini tra i ricoverati perché ai nuovi nati viene effettuato il vaccino contro la tubercolosi, che ha una copertura di una ventina d'anni. E sarebbe infatti a partire da quell'età che le persone si ritrovano esposte al rischio di contrarre il virus. Ti basta aver letto le notizie in questi giorni per sapere che, purtroppo, anche i più piccoli possono ammalarsi di Covid-19 e che qualcuno di loro è anche finito in ospedale. Sebbene è vero che tra i più giovani questa infezione sembra dare meno problemi. Ma non è certo grazie al vaccino in questione, dal momento che in Italia viene effettuato solo alle categorie più a rischio.

Un giorno, speriamo presto, troveranno anche il farmaco che permetta di prevenire il contagio da SARS-Cov-2. Per ora, però, non è nascosto in nessun oscuro anfratto di qualche laboratorio segreto: non è esiste ancora. Ci sono diversi candidati in fase di sperimentazione e dovranno superare molti passaggi prima di venire validati. A differenza di quello che vogliono farti credere, infatti, la tua sicurezza è importante, anche per chi produce vaccini.

Fonte| Roberto Burioni

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