Si è ufficialmente aperta la stagione balneare e, dopo un altro anno passato prendendo le varie precauzioni per evitare i contagi, non si vede l’ora di potersi godere un po’ di mare. Si sa, però, che gli scenari sono diversi, variano a seconda che si scelga di andare in una spiaggia di sabbia oppure sugli scogli. Ma quali insidie si nascondono per chi ama gli scogli? Non è infrequente scivolare o cadere o magari essere trascinati dalle correnti e ferirsi su queste superfici. Le leggende sono tante su quale sia il metodo migliore per curare una ferita del genere; vediamo insieme come ci si deve comportare! Vi sono vari fattori da considerare:
In primo luogo bisognerà osservare le caratteristiche della ferita (se vi è sanguinamento, quant’è profonda, se è sporca e via dicendo) per capire se sia il caso o meno di rivolgersi a un medico. Dopodiché si andrà a medicare. Sarà opportuno lavarsi bene le mani prima di effettuare la disinfezione, per evitare di contaminare la ferita con germi presenti su di esse. Poi bisognerà lavare la zona con acqua per rimuovere eventuali microrganismi e infine si potrà procedere utilizzando prodotti alcolici e coprendo la parte interessata con garze sterili o cerotti.
Attenzione però: l’acqua di mare non possiede caratteristiche di sterilità che la rendono adatta a “disinfettare” la zona! Spesso sono presenti microrganismi che possono provocare infezioni che peggioreranno il quadro clinico (per questa ragione è importante considerare l’ambiente in cui ci si trova: vicino a scarichi, zone in cui le acque sono calde e quindi è più semplice che si sviluppino batteri e via dicendo). Nel caso in cui la lesione si dovesse presentare gonfia, infiammata, estesa, sporca e via dicendo, sarà necessario recarsi in pronto soccorso per ricevere cure adeguate alla situazione.
Insomma, prestate la massima attenzione e portate sempre con voi qualche garza sterile, una soluzione non alcolica (anche acqua imbottigliata) e una soluzione alcolica per la disinfezione