Cosa è Legambiente, l’associazione che ha coniato i termini “ecomostro” ed “ecomafia”

Non è una semplice associazione ambientalista: collabora con le forze dell’ordine e con la Direzione nazionale antimafia, promuove referendum e campagne di volontariato per ripulire strade e spiagge. Ma soprattutto si fa portavoce di soluzioni concrete per migliorare la vita di tutti.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 26 Ottobre 2018

Di associazioni per la salvaguardia dell'ambiente e la difesa degli animali ne esistono a decine e alla fine si rischia di confonderle una con l'altra. Proprio per questo Legambiente ha voluto distinguersi, portando avanti i valori di un ambientalismo scientifico. Il che significa che ogni battaglia e ogni presa di posizione si basano su una solida analisi di dati e informazioni e a che per ogni "no" vengono proposte soluzioni alternative e concrete. Quello che i fondatori sanno bene, fin dagli inizi, è che i grandi ideali sono parole al vento se non si aiutano i cittadini a risolvere i problemi che vivono tutti i giorni sulla loro pelle. E a proposito di parole, sapevi che il termine "ecomostro" è stato coniato proprio da Legambiente?

Pensa globalmente, agisci localmente

Fin dalla sua fondazione, nel 1980, Legambiente ha puntato l'attenzione sulle necessità dei cittadini in carne ed ossa. Convinta dello stretto rapporto fra economia e degrado ambientale, si è sempre spesa per l'informazione e l'educazione dei cittadini e per la creazione di laboratori di sviluppo economico nel settore del turismo sostenibile. Ha creato ad esempio il circuito "Turismo Bellezza Natura" che certifica e promuove alberghi, agriturismi e B&B italiani attenti all'ecologia. Lontano dall'essere solamente un'astratta difesa di valori e ideali, il rispetto dell'ambiente diventa invece un investimento che porta guadagno.

"La strategia migliore per guardare al futuro in modo innovativo è sviluppare la green economy, ovvero superare e contrastare la crisi economica, investendo sulla qualità e l’ambiente. Significa valorizzare e sfruttare la ricchezza più preziosa del nostro Paese, la bellezza dei territori in tutte le sue forme, quella dei paesaggi e della natura, quella delle tradizioni e dell’arte, delle tipicità e dei prodotti enogastronomici”.

[Rossella Muroni, ex direttore generale di Legambiente, 2013]

Le battaglie contro il nucleare

Si può dire che Legambiente nacque in risposta al primo grande incidente nucleare della storia, quello della centrale di Three Mile Island. Era il 1979 e uno dei reattori riportò danni così seri che ci volle un mese prima di riuscire a spegnerlo. Nessuna nube tossica arrivò fino in Europa e non si registrarono gravi fughe di radiazione, ma l'umanità intera si ritrovò a sbattere la faccia contro una drammatica realtà: gli incidenti nucleari esistono e sono potenzialmente incontrollabili.

Dopo la crisi petrolifera degli anni '70, che mostrò come le risorse del Pianeta non fossero infinite, la cultura ambientalista italiana aveva trovato un secondo forte punto di aggregazione: la lotta al nucleare. Fra le file dell'Arci, l'associazionismo di sinistra, Maurizio Sacconi e Chicco Testa si misero alla guida di un gruppo di persone che volevano promuovere un ambientalismo diverso rispetto ad associazioni che già esistevano, come il WWF, "attento soprattutto ai problemi legati all'industrializzazione". Era il primo nucleo di Lega per l'ambiente, che poi scelse di modificare il proprio nome per non rischiare di essere confuso con la Lega Nord.

La centrale nucleare di Chernobyl come appare oggi

La lotta diventa politica

Immagino che non appena avrai letto di battaglia contro il nucleare, avrai pensato al disastro di Chernobyl. E infatti è da qui che Legambiente inizia ad agire attivamente in un campo più politico. Mentre le autorità italiane sminuivano gli effetti della nube tossica e si limitavano a qualche consiglio, l'associazione organizzò una conferenza stampa a Roma dove presentò in modo chiaro i potenziali danni per la salute. Un'azione che ebbe una risonanza tale che il ministro della Sanità si decise a vietare gli alimenti più a rischio come latte e insalata.

Ma le dichiarazioni alla stampa erano solo l'inizio. Da una manifestazione della portata di 200mila persone si mosse la volontà per promuovere un referendum per abbandonare definitivamente il nucleare. Furono raccolte oltre un milione di firme e Legambiente e WWF si videro raddoppiare il numero d'iscrizioni.  La cultura ambientalista in Italia non poteva più essere ignorata.

La campagna di Legambiente del 2009 contro il surriscaldamento globale

Gli ecomostri e le ecomafie

Forse non sapevi che è stata proprio Legambiente a inventare due parole che oggi fanno parte del vocabolario di tutti: ecomostri ed ecomafie.

Di ecomafia si parla per la prima volta un rapporto del 1994 sul ruolo della criminalità organizzata nell'illegalità ambientale. Allo Zingarelli il neologismo piace e così diventa di diritto il termine per indicare lo smaltimento illecito di rifiuti. Il primo ecomostro invece è stato l'Hotel Fuenti di Vietri sul mare, in provincia di Salerno. Un palazzone di cemento che rovinava il paesaggio incantevole della costiera amalfitana e che divenne il simbolo dell'abusivismo edilizio in Italia. L'albergo fu poi abbattuto, ma centinaia di nuovi mostri spuntarono lungo tutta la penisola.

Contro di loro e contro ogni genere di illecito ambientale, Legambiente si batte fin dagli anni '90 in collaborazione con le forze dell'ordine e la Direzione nazionale antimafia. È suo ad esempio il rapporto annuale sulle ecomafie e la spinta per trasformare in reati ambientali quelle che per molto tempo sono state semplici contravvenzioni.

Contro la Mal'aria

Non la malattia, ma proprio l'aria inquinata. Il Dossier Mal'aria ogni anno ci ricorda a quanto arriva il livello di polveri sottili nelle nostre città e solitamente non porta buone notizie. I blocchi temporanei del traffico o la strategia delle targhe alterne hanno portato scarsi benefici e Legambiente lo mette nero su bianco. Nel senso letterale del termine: invita i cittadini a esporre alle finestre lenzuoli bianchi "acchiappasmog", per vedere nel giro di un mese quale tonalità di nero raggiungono. L'immagine più diretta dell'inquinamento.

Un’attivista di Legambiente vestita da pinguino per protestare contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici

Puliamo il mondo

Non solo lotta e denuncia, ma anche pulizia. Negli anni Legambiente ha provato a far passare il messaggio che "pulito è più bello". Si è rivolta a ogni ambito del territorio italiano (e oltre confine). Con Goletta verde monitora lo stato di salute nei mari e il livello di inquinamento, mentre Puliamo il mondo, edizione italiana di Clean up the World, coinvolge volontari per raccogliere i rifiuti da strade, parchi e spiagge. Ma l'ambizione più grande è quella che porta avanti con Treno Verde, un'azione di monitoraggio sul consumo energetico degli italiani con la creazione della classifica dei comuni più ecologici. Lo scopo è quello di arrivare al 2030 con un'Italia 100% rinnovabile, che abbia detto il suo definitivo addio alle fonti fossili.

Ad oggi, Legambiente conta circa 115mila fra soci e sostenitori, mille gruppi locali e 60 aree naturali in gestione, spesso assieme ad altre realtà presenti sul territorio. Sul sito puoi trovare una mappa con la sede più vicina a te.