
Partiamo dal classico annuncio, abbiamo finalmente una nuova cabina di regia per l'emergenza idrica che si riunirà entro gli inizi di maggio, e sarà guidata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Nella giornata di giovedì 6 aprile, infatti, è stato approvato, dal Consiglio dei ministri, il decreto siccità che delinea quali saranno gli interventi essenziali e urgenti per fronteggiare l’allarme idrico. È previsto un commissario straordinario che avrà poteri speciali "in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale". In sostanza verrà formata una corsia preferenziale per le azioni indette dal Commissario. La sua carica scade il 31 dicembre 2023, ma potrà essere riconfermato fino al 31 dicembre 2024.
Sicuramente i primi interventi che il governo indica come priorità, sono quelli della gestione delle infrastrutture vigenti, presenti sul territorio italiano.
Il Consiglio dei ministri (Cdm) nell'approvare il decreto siccità, composto da 16 articoli, non ha pensato solo a manutenzione e realizzazione di nuove infrastrutture, ma anche a sanzioni e multe. Infatti sono state introdotte multe fino a 50mila euro per chi estrae e utilizza acqua pubblica senza autorizzazione, come si evince dall'articolo 13 del testo.
Per il decreto siccità la cabina di regia sarà composta: dalla Presidenza del Consiglio, dal ministro delle Infrastrutture, dell'Ambiente, del Pnrr, dell'Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell'Economia, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici.
Il commissario sarà nominato entro dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto e potrà disporre di una struttura e un personale massimo di 25 persone. Avrà la possibilità di accedere a tutti i dati sulla situazione idrica italiana, dal censimento delle concessioni per usi potabili, irrigui, industriali ed idroelettrici alle nuove domande di concessioni. Potrà decidere la regolazione dei volumi e delle portate derivanti dagli invasi. Potrà monitorare lo stato di attuazione del programma degli interventi, correggendoli. E infine potrà verificare e coordinerà l’adozione, da parte delle regioni, delle misure previste per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi. Tra le sue funzioni rientra anche quella di valutare il recupero degli invasi altrimenti avviati alla dismissione.
Il provvedimento imprime una svolta alla governance del settore idrico, con l’istituzione della Cabina di Regia dei ministeri competenti e di un Commissario straordinario nazionale. Nel decreto sono previste importanti misure di semplificazione per realizzare e potenziare le infrastrutture, regolare i volumi degli invasi, intensificare quelle pratiche che possono farci vincere la sfida dell’efficienza: penso, in particolare, al riutilizzo delle acque reflue depurate a uso irriguo, alle vasche di raccolta, alla gestione dei fanghi di depurazione. Una grande novità. È la spinta che proviamo a imprimere sulla realizzazione di impianti di desalinizzazione, non ancora diffusi nel nostro Paese.