Cosa significa “decarbonizzazione” e cosa bisogna fare per raggiungerla?

Ne sentiamo parlare spesso, ma ancora non è chiaro cosa si intenda con il termine “decarbonizzazione”. La cosa certa è che si tratta di un percorso sempre più necessario per limitare e ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera e garantire alle future generazioni un Pianeta in salute.
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Sara Del Dot 5 Giugno 2019

È una parola lunga, potenzialmente intuitiva, che tuttavia lascia spazio a diversi dubbi in merito al suo reale significato. Che tu stia pensando al carbone, al carbonio o alle fonti fossili in generale, la decarbonizzazione coinvolge tutti questi concetti e diversi altri. Non a caso, si tratta di una delle richieste maggiormente brandite e portate avanti dai neonati movimenti ambientalisti e dai vecchi partiti che puntano a lasciare alle future generazioni un mondo più sostenibile. Perché oggi più che mai è assolutamente necessario abbandonare il ricavo di energia da fonti fossili, responsabili della maggior parte della CO2 rilasciata in atmosfera e, di conseguenza, del surriscaldamento globale, e spingere verso una transizione energetica che lasci sempre maggiore spazio alle energie pulite e rinnovabili come l’eolica e la solare.

Questa necessità non è soltanto una convinzione portata avanti da partiti, associazioni e movimenti amici dell’ambiente, ma è stata riconosciuta a livello istituzionale sin dai tempi del Protocollo di Kyoto del 1997 e dell’Accordo di Parigi del 2015, al punto da rendere la decarbonizzazione uno strumento fondamentale per riuscire a ridurre al massimo le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera dovute alle attività industriali e alla produzione di energia, a favore di alternative maggiormente sostenibili.

Ma cosa significa, esattamente, decarbonizzazione? È un’azione possibile oppure soltanto un ambizioso slogan?

Questione di atomi

A livello scientifico, con decarbonizzazione si intende il cambiamento del rapporto carbonio-idrogeno tra le fonti di energia. Nel corso della storia dell’uomo, infatti, le varie fonti energetiche che si sono susseguite hanno avuto nella propria composizione un rapporto più o meno alto tra atomi di carbonio e atomi di idrogeno. Ad esempio, la legna come fonte di energia conteneva in sé dieci atomi di carbonio per ogni atomo di idrogeno. Il carbone, che l’ha sostituita, ne presentava due di carbonio per ogni atomo di idrogeno. E così via, con tutte le fonti non rinnovabili e a elevato impatto ambientale come petrolio e gas naturale. La decarbonizzazione è quindi un processo che implica l’utilizzo come fonti energetiche di elementi contenenti sempre meno atomi di carbonio, così da lasciare spazio unicamente a energia pulita e rinnovabile.

Addio alle fonti fossili

Ma entriamo un po’ più nel merito del concetto di decarbonizzazione come la intendiamo quando ne parliamo sul piano politico e delle lotte ambientali. Oggi l’offerta energetica si basa fondamentalmente su tre sostanze: petrolio, gas naturale e carbone. Questi tre elementi sono fonti fossili, ovvero per produrre energia vengono sottoposte a combustione (bruciate) rilasciando nell’aria una quantità più o meno ingente di gas serra, prima tra tutti l’anidride carbonica. Naturalmente ti verrà spontaneo pensare che il termine “decarbonizzazione” riguardi soltanto il carbone. In realtà questo concetto si estende a tutte le fonti fossili di energia.

Per dare una definizione completa, quindi, la decarbonizzazione consiste nella progressiva riduzione delle fonti fossili come fonti energetiche, o meglio, la loro sostituzione con fonti rinnovabili così da diminuire sempre più, fino ad azzerare, il rilascio di CO2 nell’atmosfera. Questa diminuzione continua e costante dovrebbe portare a una progressiva transizione verso un’economia caratterizzata da basse emissioni di carbonio e quindi meno inquinante e impattante sull’ambiente.

Non a caso, l’Unione europea si è posta come obiettivo la riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030 rispetto al 1990 così da raggiungere entro il 2050 le zero emissioni nette, il che significa rilasciare emissioni in quantità talmente basse che possano essere assorbite dal Pianeta in maniera naturale, attraverso alberi e piante, riequilibrandone la presenza.