
Anche gli animali hanno le loro autostrade. Molte specie che percorrono distanze lunghissime per migrare in posti in cui riprodursi, ripararsi dal freddo o andare alla ricerca di prede sono state messe in difficoltà dalle barriere create dall’uomo, come le recinzioni dei campi con filo spinato o le strade a scorrimento veloce che rappresentano una delle principali cause di morte per moltissimi animali.
Insomma, gli animali riescono a migrare da un continente all'altro da secoli facendo sempre gli stessi percorsi, ma noi glielo stiamo rendendo difficile. E questo potrebbe essere letale per molte specie, come per esempio le antilocapre (il mammifero più veloce d'America) che si sono ridotte di circa l'80% negli ultimi dieci anni, sia per alcuni effetti del cambiamento climatico, sia per le barriere architettoniche che fanno da ostacolo alle loro migrazioni.
Altri mammiferi potrebbero trovarsi separati da una fonte di acqua o dal pascolo da una strada o da un quartiere di periferia. Ma l'uomo ha anche deciso di porre rimedio ai problemi che lui stesso ha creato. Come? Con i corridoi ecologici.
Un corridoio ecologico è una zona di passaggio tra più aree naturali creata artificialmente dall'uomo per agevolare un gruppo di specie animali dipendenti da un unico ambiente.
Questi corridoi permettono alla flora e alla fauna di circolare tra le due zone nonostante gli ostacoli come strade, recinzioni e così via. Delle vere e proprie "autostrade naturali" che gli animali possono usare per spostarsi in sicurezza da un posto all'altro e che si trovano nei punti strategici che gli stessi animali avrebbero usato per migrare.
Oggi nel mondo ci sono diversi corridoi ecologici, eccone tre tra i più importanti: