Cosa succede al corpo e alla mente se non si fa sesso per troppo tempo: gli effetti spiegati da uno psicoterapeuta

Il sesso fa bene, ma l’astinenza prolungata può influire sul corpo e sulla mente. Aumentano stress, calano libido e sonno, e possono emergere insicurezze, solitudine e malumore. Tuttavia, non sempre l’assenza di rapporti è un problema. L’importante è ascoltare il proprio corpo e, in caso di disagio, chiedere supporto. La sessualità è una parte importante del benessere, ma va vissuta in modo consapevole e sereno, senza pressioni.
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Redazione 29 Luglio 2025

Fare sesso regolarmente non è solo una questione di piacere, ma un vero e proprio toccasana per il benessere psicofisico. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l’attività sessuale contribuisce a ridurre lo stress, migliorare l’umore, rafforzare il sistema immunitario e perfino a favorire un sonno più profondo.

Ma cosa succede quando si smette di fare sesso per un lungo periodo? Quali sono le conseguenze sul corpo e sulla mente? Lo abbiamo approfondito con l’aiuto di uno psicoterapeuta e sessuologo, che ha spiegato gli effetti di un’astinenza prolungata e come questa può influenzare il nostro equilibrio psicofisico.

Gli effetti sul corpo: cosa cambia con l’astinenza sessuale

Quando l’attività sessuale viene interrotta per un periodo prolungato, il corpo può manifestare diversi cambiamenti, anche se non sempre immediati o evidenti. Tra i principali effetti fisici legati all’astinenza ci sono:

Aumento dello stress: il sesso stimola la produzione di endorfine e ossitocina, ormoni che aiutano a ridurre ansia e tensione. Senza questi stimoli, si può sperimentare un aumento dello stress quotidiano.

Sistema immunitario meno reattivo: alcuni studi hanno evidenziato che una vita sessuale attiva può aumentare le difese immunitarie. L’astinenza, dunque, potrebbe ridurre questa protezione naturale.

Calo della libido: paradossalmente, meno si fa sesso, meno se ne sente il bisogno. L’astinenza può portare a un abbassamento del desiderio sessuale, creando un circolo vizioso.

Peggioramento della qualità del sonno: l’attività sessuale, specialmente l’orgasmo, favorisce il rilassamento e il riposo notturno. L’assenza di questo stimolo può disturbare il ritmo sonno-veglia.

Minore lubrificazione e tonicità muscolare (per le donne): un lungo periodo senza rapporti può influire negativamente sul tono muscolare pelvico e sulla naturale lubrificazione vaginale.

Le conseguenze psicologiche: umore, autostima e relazioni

L’impatto più significativo dell’astinenza sessuale si registra spesso sul piano psicologico. Il sesso è anche un potente mezzo di comunicazione emotiva, intimità e connessione con l’altro. Quando questa dimensione viene meno, possono emergere effetti collaterali come:

Calo dell’autostima: sentirsi “fuori dal giro” o non desiderati può generare insicurezze, soprattutto se l’astinenza è legata a una mancanza di relazioni.

Aumento della solitudine emotiva: la mancanza di contatto fisico e affettivo può amplificare il senso di isolamento, soprattutto in chi vive da solo o non ha una rete sociale attiva.

Frustrazione e irritabilità: la mancanza di sfogo sessuale può tradursi in maggiore nervosismo, tensione e difficoltà nel gestire le emozioni.

Peggioramento dell’umore e sintomi depressivi: in alcuni casi, un’astinenza prolungata può contribuire a un calo generale del tono dell’umore.

Quando preoccuparsi (e quando no)

L’astinenza sessuale, in sé, non è necessariamente un problema. Alcune persone possono vivere lunghi periodi senza rapporti senza conseguenze particolari, soprattutto se il benessere mentale ed emotivo è sostenuto da altri fattori (relazioni, hobby, sport, ecc.).

Diventa invece un segnale da non ignorare quando:

  • l’assenza di sesso è associata a calo del desiderio non spiegabile,
  • provoca malessere psicologico, senso di inadeguatezza o isolamento,
  • è accompagnata da problemi di coppia o difficoltà comunicative.

In questi casi può essere utile confrontarsi con uno specialista in sessuologia o psicoterapia, per comprendere meglio l’origine del disagio e trovare strategie di benessere.