
Può capitare a tutti, per distrazione o disattenzione, di addentare un pezzo di pane, formaggio o frutta e accorgersi solo dopo della presenza di muffa. Ma cosa succede realmente se ingeriamo un alimento ammuffito? È sempre pericoloso o esistono casi in cui non c'è da preoccuparsi?
La risposta dipende da diversi fattori: il tipo di alimento, la quantità ingerita, lo stato del sistema immunitario della persona e, soprattutto, il tipo di muffa presente.
Le muffe: cosa sono e perché si formano
Le muffe sono microrganismi fungini che si sviluppano facilmente in ambienti umidi e poco ventilati. Si nutrono di sostanze organiche e proliferano rapidamente sugli alimenti quando la temperatura, l'umidità e il tempo di conservazione lo permettono.
Non tutte le muffe sono visibili subito: spesso iniziano a svilupparsi all’interno degli alimenti prima di apparire in superficie. Per questo motivo, un cibo può sembrare commestibile ma nascondere una contaminazione più profonda.
Cosa succede se mangiamo cibo con la muffa1. Effetti lievi o nulli
In molti casi, soprattutto se si tratta di una quantità minima, mangiare accidentalmente un alimento con un po’ di muffa non comporta gravi conseguenze, specialmente se si ha un sistema immunitario sano. Potrebbero verificarsi lievi disturbi gastrointestinali come nausea o mal di pancia, ma spesso l’organismo elimina spontaneamente il microrganismo.
2. Rischio di tossine (micotossine)
Alcune muffe, però, producono micotossine, sostanze tossiche potenzialmente pericolose per la salute. Queste tossine possono causare problemi al fegato, ai reni e al sistema nervoso se ingerite in quantità elevate o ripetutamente. Le più note sono le aflatossine, prodotte da muffe che si sviluppano su cereali, frutta secca e arachidi mal conservate.
3. Pericolo per soggetti fragili
Per bambini, anziani, donne in gravidanza e persone immunodepresse, anche una piccola esposizione a muffe può comportare rischi maggiori, inclusi reazioni allergiche, infezioni fungine e intossicazioni alimentari.
Quali alimenti sono più a rischio?
Pane e prodotti da forno: la muffa si diffonde rapidamente in tutta la massa, anche se visibile solo in un punto.
Formaggi freschi e cremosi: vanno scartati completamente se si forma muffa.
Frutta e verdura a polpa morbida: meglio buttare tutto l’alimento.
Frutta secca, legumi e cereali: attenzione alle muffe invisibili che producono tossine.
Fanno eccezione i formaggi stagionati con muffe “nobili” (come il gorgonzola o il brie), in cui la muffa è parte integrante del prodotto e non è pericolosa.
Cosa fare se troviamo muffa su un alimento
Non rimuovere solo la parte visibile: spesso la muffa ha già contaminato l’intero prodotto.
Buttare via il cibo sospetto, specialmente se è umido, morbido o non sigillato.
Controllare bene la dispensa e conservare gli alimenti in luoghi freschi e asciutti.
Mangiare accidentalmente un alimento con un po’ di muffa non è sempre pericoloso, ma non va sottovalutato. Alcune muffe possono produrre sostanze tossiche che, se ingerite in modo ripetuto, possono causare danni anche gravi all’organismo. Per evitare rischi, è buona norma controllare sempre lo stato degli alimenti prima del consumo e conservarli correttamente.