Cos’è la dieta Fat Flush? Funziona davvero?

Si presenta come l’ennesimo metodo rivoluzionario per perdere peso. Ma funziona davvero? Ecco i punti critici della dieta Fat Flush.
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
26 Settembre 2022 * ultima modifica il 27/09/2022

Aumentare il proprio metabolismo, trasformare il proprio corpo e tenere a bada il peso. Il tutto mirando a disintossicare il fegato. Sono queste le promesse e la base fondamentale della dieta Fat Flush, un regime dietetico proveniente dagli Stati Uniti che si vanta, sulla pagina web dedicata, di aver aiutato «milioni di persone» a raggiungere gli obiettivi sopra elencati.

Come tante altre proposte di questo tipo, anche la dieta Fat Flush si propone come soluzione «rivoluzionaria». Un occhio attento, però, potrebbe non trovare nulla di pionieristico in ciò che predica: parla che di organi da disintossicare, ritenzione idrica, gonfiore, cellulite, grassi alimentari, insulina e stress. E come accade per tante altre proposte di questo tipo, i suoi principi vengono diffusi attraverso una serie di libri attraverso cui scoprire i piani alimentari e le ricette con cui mettere in pratica l'innovativa dieta di cui non potremo più fare a meno. Ma, alla fine, la domanda che interessa di più è sempre la stessa: funziona oppure no?

Perdere peso (troppo) in fretta

Partiamo, allora, proprio dai risultati: in rete si parla di un girovita significativamente ridotto in sole due settimane. Il che non dovrebbe stupire a fronte di una fase iniziale consistente in un piano alimentare fortemente restrittivo che potrebbe far perdere peso anche troppo in fretta. Parliamoci chiaro: cos'altro potremmo aspettarci, se non dimagrire, se per due settimane mangiassimo molto meno di quanto dovremmo?

Purtroppo, però, il risultato che mi aspetterei da un piano alimentare di questo tipo non è sbarazzarsi solo del grasso di troppo (“fat flushing” può letteralmente essere tradotto come “sciacquar via il grasso” come si fa quando si aziona lo scarico del WC), ma anche (e soprattutto) dell'acqua in eccesso e, purtroppo, di un po' di massa muscolare. Non che non ci interessi sbarazzarci anche della ritenzione idrica, che, tra l'altro, è anche uno dei nemici dichiarati della stessa dieta Fat Flush; tuttavia, eliminare l'acqua in eccesso non significa dimagrire, ma, appunto, perdere acqua.

A correre un maggior rischio di perdere massa magra è chi, per dimagrire, non avrebbe bisogno di sottoporsi a una dieta così tanto restrittiva. Ricorda: non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti lo stesso fabbisogno energetico e per dimagrire non abbiamo tutti bisogno di abbassare il nostro introito energetico fino allo stesso livello. Anzi, sottoporsi a piani alimentari eccessivamente restrittivi può avere effetti collaterali non indifferenti. Per questo non ha molto senso affidarsi a schemi non personalizzati.

Gli integratori

Un secondo aspetto che mi convince poco è la necessità di eliminare alcuni alimenti a prescindere da esigenze specifiche di chi dovrà seguire la dieta. Naturalmente i primi su cui si abbatte la falce della dieta Fat Flush sono le fonti di carboidrati, come il pane, seguiti dai latticini. Viceversa, le fonti di proteine non mancano; anche in questo caso, devo ricordarti che non siamo tutti uguali e che non tutti abbiamo lo stesso fabbisogno quotidiano di proteine.

I cibi da evitare variano da fase a fase, con le fonti di carboidrati sempre nel mirino. Sono invece ben accetti gli integratori alimentari, a marchio Fat Flush naturalmente, tra cui anche l'immancabile multivitaminico e una vera e propria “formula per perdere peso”. Una dieta nutrizionalmente equilibrata non richiede di essere integrata con vitamine e minerali, fatte salve esigenze specifiche. Insomma, anche da questo punto di vista ogni persona che vuole perdere peso dovrebbe essere trattata come caso a sé stante.

Disintossicare il fegato

Arriviamo poi all'esigenza di disintossicare il fegato. Secondo i sostenitori della dieta Fat Flush, sarebbe proprio questo il cardine attorno al quale ruotano le possibilità di successo di questo regime alimentare. Al momento, però, non c'è nessuna prova definitiva del fatto che per dimagrire si debba disintossicare il fegato.

Lo stesso concetto di “disintossicazione” del fegato (o di quant'altro) è un po' fuorviante. Certo, i problemi epatici sono tra le complicanze dell'eccesso di peso e all'interno di un programma dimagrante è importante prendersi cura anche della salute di quest'organo. E, in effetti, è proprio il fegato uno degli organi che ci permettono di sbarazzarci delle sostanze indesiderate. Quello cui si dovrebbe puntare è promuovere il suo buon funzionamento, insieme a quello degli altri organi che ci aiutano quotidianamente a eliminare tossine e sostanze di scarto, in particolare intestino, reni e polmoni. Spesso, invece, viene fatta passare l'immagine del fegato come di una sorta di filtro del rubinetto in cui rimangono intrappolati sassolini e sabbiolina e che potrebbero essere presenti nell'acqua potabile – un'immagine che non corrisponde alla realtà.

Aumentare il metabolismo

Anche attorno al concetto di aumentare il metabolismo aleggiano molti falsi miti. In effetti, l'unico modo in cui puoi farlo è aumentando la tua massa muscolare, quindi facendo attività fisica. Non basta, infatti, aumentare l'assunzione di proteine per costruire nuovi muscoli: l'allenamento è sempre fondamentale.

Tanta verdura

La nota positiva è che la dieta Fat Flush prevede il consumo di frutta e di tanta verdura. Ma ingolfarsi di vegetali non è la soluzione per perdere peso! Anche quando sei a dieta, hai bisogno anche di nutrienti scarsi, se non addirittura assenti, in frutta e verdura.

Il mio consiglio resta quindi sempre lo stesso: sei vuoi perdere peso, rivolgiti a un nutrizionista che valuti i tuoi bisogni e le tue esigenze specifiche. Puoi anche parlargli di questa dieta per chiedergli se fa al tuo caso, ma ti sconsiglio di sottoporti a regimi tanto restrittivi e per nulla personalizzati che potrebbero addirittura nuocere alla tua salute.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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