Crescita di coralli da record nel Mar Mediterraneo, ma ci sono ancora molte sfide da affrontare

Il mare nostrum è in salute, ma non è ancora fuori pericolo. Un nuovo rapporto dell’Ispra evidenzia alcuni segnali positivi, come la riduzione dei rifiuti e la crescita delle praterie di coralli. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come la riduzione delle praterie di posidonia e il fenomeno dell’eutrofizzazione.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Roberto Russo 26 Settembre 2023

Un nuovo rapporto dell'Ispra offre una fotografia del Mediterraneo che è, nel complesso, positiva. Il mare nostrum, infatti, mostra segni di ripresa in alcuni settori, come la riduzione dei rifiuti. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da affrontare, come la riduzione delle praterie di posidonia e il fenomeno dell'eutrofizzazione.

Tra i dati positivi, spicca la crescita delle praterie di coralli, importante habitat per la vita marina. In otto regioni italiane sono state censite 160 siti con praterie di coralli, con una presenza significativa di Eunicella, Pentapora e Paramuricea. In nove regioni sono presenti anche “letti a rodoliti”, piccole alghe calcaree simili nella forma ai popcorn.

Meno incoraggiante è invece il quadro per la posidonia oceanica, la “foresta amazzonica” del mare. Il monitoraggio delle praterie ha evidenziato dati non positivi: il monitoraggio delle praterie ha evidenziato "segnali di disturbo: il 25% dei siti monitorati presenta infatti una bassa densità di fasci al metro quadrato".

Nelle circa 100 aree indagate, tuttavia, ciascuna della grandezza di 3 chilometri quadrati, la densità è di tipo "normale" nel 63% dei casi ed "eccezionale" nell'11%. La Posidonia è una pianta endemica del Mediterraneo monitorata in tutte le regioni tirreniche, ioniche e in basso Adriatico (Puglia)

Riduzione dei rifiuti e specie aliene in aumento

Il rapporto dell'Ispra evidenzia anche una significativa riduzione dei rifiuti marini: quelli spiaggiati sono diminuiti di quasi la metà, passando dai 460 (ogni 100 metri) del 2015 ai 273 del 2021. Tuttavia, il dato è ancora lontano dall'obiettivo europeo di 20 rifiuti ogni 100 metri.

Le specie aliene, invece, rappresentano una delle principali minacce per la salute del Mediterraneo. In base ai dati presenti in letteratura, sono presenti 289 specie non indigene nel nostro mare. Le attività di monitoraggio condotte dall'Arpa hanno rilevato 78 specie, tra cui 25 anellidi 18 crostacei e 11 molluschi. Alcune di queste specie, considerate invasive, sono state rinvenute per la prima volta nell'area di interesse.

Il rapporto dell'Ispra evidenzia anche alcuni progressi nel fenomeno dell'eutrofizzazione, il processo che innesca fenomeni di fioriture di alghe e riduzione di ossigeno per un eccesso di nutrienti (composti di azoto e fosforo) che arrivano da terra. Le misure prese negli ultimi 40 anni, come la diminuzione del fosforo nei detergenti, i migliori impianti di depurazione e fognari, la riduzione nell'uso dei fertilizzanti, hanno portato a una significativa riduzione del fenomeno.

Rimane fermo un punto: per salvaguardare il nostro mare è necessario un impegno costante da parte di tutti, istituzioni, cittadini e imprese.