Perché è così importante la Posidonia nei fondali marini: a Golfo Aranci, in Sardegna, al via un progetto di riforestazione di 2.500 piante

Piantare 2.500 talee di Posidonia Oceanica, che realizzeranno una prateria subacquea in circa 100 metri quadrati di fondale marino. Questo il progetto della onlus Worldwide e della start-up ZeroCO2, attive nella riforestazione marina dell’area al largo di Golfo Aranci, nord-est della Sardegna. Perché il progetto – e la Posidonia Oceanica – sono così importanti? Te lo spieghiamo in questo articolo.
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Michele Mastandrea 24 Marzo 2022

Ti abbiamo già parlato dei benefici per il mare e per l'ambiente della Posidonia Oceanica. Si tratta di quella pianta che vedi molto spesso in acqua camminando per le spiagge, la cui importanza dovrebbe farti dimenticare del suo aspetto estetico, non proprio eccezionale.

Oltre a sostenere, con la sua sola presenza, l'ecosistema marino del Mar Mediterraneo, devi sapere che la Posidonia contribuisce anche alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Saprai già che gli oceani, similmente alla foreste, assicurano una quota rilevante dell'ossigeno che respiriamo, svolgendo la fotosintesi e trattenendo nei loro fondali moltissima CO2. Nel Mar Mediterraneo, questo ruolo è svolto proprio dalla Posidonia.

Inoltre, secondo alcuni studi, questa importante pianta sottomarina potrebbe anche aiutarci nella lotta contro l'inquinamento da plastica. Sarai contento allora di sapere che ci sono progetti di riforestazione dei fondali marini di Posidonia. Oggi ti parlo di quello che prenderà il via al largo di Golfo Aranci, in provincia di Sassari, nella bellissima Sardegna.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra la onlus Wolrdrise, attiva nella tutela dei mari, e la start-up italo-guatemalteca ZeroCO2, che agisce a livello globale nella riforestazione dei fondali marini. Prevede la piantumazione di circa 2.500 esemplari di Posidonia, in un'area estesa circa 100 metri quadrati. In una prima fase verranno recuperate le talee di Posidonia in mare aperto, che poi verranno piantate nel fondale attraverso l'utilizzo di stuoie biodegradabili in fibra di cocco.

Il risultato sarà la creazione di una vera e propria prateria subacquea, dei cui benefici potranno godere anche animali e vegetali protagonisti della vita sottomarina. Devi pensare che in un ettaro di queste praterie possono trovare posto fino a 350 specie diverse.

In questo modo, oltre ad assicurare agli ecosistemi della zona la possibilità di godere dell'azione della Posidonia, si ridurranno anche le emissioni di CO2 e si proteggeranno le coste dall'erosione. Quest'ultimo aspetto è importantissimo soprattutto per un'isola come la Sardegna, interessata da un forte afflusso di turisti e per questa ragione anche da perdita progressiva della sabbia delle sue spiagge. Un'ulteriore ragione per fare in modo che simili progetti di riforestazione si moltiplichino.