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Crisi del gas, uno studio spiega come risparmiare 180 euro all’anno in bolletta. Ma non basteranno le azioni individuali

Uno studio di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, spiega come risparmiare fino a 180 euro in bolletta all’anno. Servono accorgimenti come abbassare di un grado la temperatura in inverno, ritardare di due settimane il periodo di accensione dei termosifoni, diminuire di un’ora il tempo di accensione di questi ultimi. Ma le soluzioni personali non serviranno a ridurre la nostra dipendenza estera quanto servirebbe: servono azioni strutturali.
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Michele Mastandrea 21 Luglio 2022

Un'ulteriore diminuzione dei flussi di gas in arrivo dalla Russia appare ormai sempre più probabile. E in vista del prossimo inverno, si moltiplicano gli appelli a non sprecare energia e i rapporti in cui si ipotizza come farlo in maniera compatibile con le esigenze di vita.

Nel suo studio "Azioni per la riduzione del fabbisogno nazionale di gas nel settore residenziale", anche Enea – l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile – aggiunge alcune considerazioni a riguardo. Offrendo dati che ti potrebbero decisamente interessare.

Lo studio di Enea

Secondo Enea, si potrebbero risparmiare infatti 180 euro a famiglia e tagliare il fabbisogno di circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas ogni anno attraverso alcuni semplici accorgimenti, che riguardano nello specifico proprio il periodo invernale. Basterebbe abbassare di un solo grado il riscaldamento in casa, riducendo di un'ora al giorno il periodo di accensione dei termosifoni e di due settimane all'anno il periodo complessivo di accensione.

Nello specifico, portare da 20 a 19 i gradi del riscaldamento permetterebbe un risparmio medio nazionale annuo del 10,7% dell'energia usata per scaldare le abitazioni. Insomma, con una felpa o una coperta in più per periodi limitati di tempo potresti ridurre nettamente le tue spese. Inoltre, suggerisce lo studio di Enea, utilizzare pompe di calore elettriche per il riscaldamento invernale, e dunque non solo per il condizionamento estivo, potrebbe avere un grande impatto. Da prendere in considerazione, si legge nel rapporto di Enea, "anche la riduzione dell'uso di gas per acqua calda sanitaria e cucina e un utilizzo migliore degli elettrodomestici".

Si tratta di tre macro-azioni che potrebbero portare a risparmiare ulteriori 3,6 miliardi di metri cubi di gas annui. E ulteriori 0,4 miliardi di metri cubi di gas metano potrebbero essere recuperati sostituendo lampadine ed elettrodomestici con alternative ad alta efficienza energetica.

Non bastano le azioni individuali

Tutta questa serie di azioni impatterebbe fortemente sul settore residenziale, che produce ogni anno il 12% delle emissioni totali di CO2 nell'atmosfera e che assorbe il 30% dei consumi totali di energia. Ma chiaramente, la riduzione dei consumi non può essere solamente legata a scelte e comportamenti individuali.

Ci sono infatti molte altre soluzioni che andrebbero prese in considerazione. Come rendere obbligatorio per legge almeno un giorno di smart working settimanale, riducendo i consumi dei grandi uffici, o adottare misure che riducano gli sprechi delle industrie o delle attività commerciali ad alto utilizzo di energia.

L'adozione di simili comportamenti non può essere dunque slegata da un'assunzione generale di sistema dell'importanza del risparmio energetico, così come dall'installazione maggiore di impianti di produzione di energia rinnovabile per slegarci dall'attuale dipendenza estera. Un altro tema su cui esistono numerosi studi, che spesso però non vengono presi nella giusta considerazione.