Secondo il Climate Prediction Center (Cpc), l’agenzia di previsioni sul clima del governo statunitense dopo solo un anno con El Niño (2023-2024) e con i suoi effetti diretti a livello atmosferico torneremo al fenomeno opposto, ovvero la Niña. 

E per l'Italia e l'Europa a livello climatico non si tratta di una bella notizia. È possibile, infatti, che la Niña possa diminuire la fase piovosa che ha interessato il Nord Italia e l'area centrale dell'Europa in tutto il 2024 e anche in parte nel 2023.

Ti ricordi del clima prima di questo periodo piovoso? Meno precipitazioni, siccità record, caldo anomalo in estate su gran parte dell'Europa. Tutti eventi che venivano accentuati (e non alimentati, sono due cose ben diverse) dalla Niña.

Mi spiego meglio, la scorsa Niña, che è durata fino al 2022, ha contribuito a portare meno precipitazioni su tutta l'Europa centro settentrionale, viceversa sono stati anni in cui al Sud è piovuto in modo adeguato. Questo perché con la Niña tipicamente nei mesi tardo autunnali si vengono formare anticicloni di blocco sul Nord ovest d'Europa che non portano correnti fredde di origine atlantica. E infatti la conseguenza è che vengano poi bloccate le prerturbazioni atlantiche.

El Niño, invece, aveva spezzato questo dominio anticiclonico. Infatti da quando c'è El Niño, siamo passati da un periodo in cui non ha piovuto niente (cioè quello della Niña 2022),  alle alluvioni che hanno colpito l'Emilia Romagna, la Toscana, il Veneto e la Lombardia. Adesso la nuova Niña da settembre potrebbe far cessare o ridurre queste precipitazioni in tutti il Nord Italia e Nord Europa.

Fonte | Intervista al Climatologo del CNR Giulio Betti