
Tre polloni di oltre 40 centimetri spuntati dalle radici di un albero che sembrava non avere più alcuna speranza. E invece, ancora una volta, la natura sorprende per la sua forza e la sua resilienza.
Dopo il devastante incendio che lo scorso luglio aveva devastato l'Oristanese e, in particolare, il Montiferru, l’ulivo millenario di ‘Sa Tanca Manna' a Cuglieri, in provincia di Oristano, non tornerà allo splendore di un tempo, ma sarà sempre un forte simbolo di resilienza.
A inizio primavera, il "Patriarca", così era stato battezzato l’ulivo bruciato dall’incendio, non sembrava dare alcun cenno di ripresa. Tuttavia, di recente sono apparsi i primi germogli, tre polloni spuntati dalle radici, certificati dal direttore dell'Orto botanico dell'Università di Cagliari Gianluigi Bacchetta, che l'estate scorsa aveva constatato i gravi danni subiti dall’albero. Danni che erano stati enormi considerato che il fuoco, divampato il 24 luglio 2021, aveva continuato a propagarsi sottoterra per due giorni di seguito nelle radici della pianta, con il rischio di comprometterne la ceppaia in modo definitivo.
Proprio come è successo in Australia, nelle terre del nuovo Galles del Sud, dove alcuni germogli hanno fatto capolino dai tronchi degli alberi bruciati a causa degli incendi scoppiati nel giugno 2019, anche in Sardegna la natura non sembra volersi arrendere.
A prendersi cura dell'ulivo per undici lunghi mesi sono stati i volontari dell’Associazione Montiferru, guidati dallo stesso professore Bacchetta, mentre tutti gli abitanti di Cuglieri avevano sotto gli occhi lo stato di distruzione provocato dalle fiamme.
"Questi polloni rappresentano un primo momento di rinascita, anche perché non ci credeva quasi più nessuno che il Patriarca potesse riprendersi – ha dichiarato Andrea Loche, Primo cittadino di Cuglieri -. Non sarò certo la stessa pianta, non riavremo più quell'oleastro millenario, ma ciò che crescerà rappresenterò la rinascita dalle ceneri, un simbolo a cui tutti i cuglieritani guarderanno con grande attenzione".