Incendi in Sardegna, c’è ancora speranza per tenere in vita l’olivastro millenario di Cuglieri

Ora che le fiamme sono state spente, gli esperti hanno potuto esaminare la condizione dell’albero monumentale: i danni riportati in seguito all’incendio sono importanti, ma c’è la possibilità che si sia conservata la vitalità degli apparati radicali. “L’olivastro può diventare il simbolo della resilienza della comunità colpita”, ha affermato il botanico Gianluigi Bacchetta.
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Federico Turrisi 30 Luglio 2021

Vederlo divorato dalle fiamme è stato un colpo al cuore per tutti: l'olivastro millenario di Cuglieri (in provincia di Oristano) è diventato il simbolo degli incendi che hanno colpito negli scorsi giorni la Sardegna, spazzando via oltre 20 mila ettari di vegetazione. L'albero e il terreno attorno sono stati devastati. Ma non tutto è perduto, a quanto pare. Il maestoso ulivo potrebbe rinascere, e c'è bisogno dell'aiuto di tutti.

La conferma arriva dai tecnici dell’Orto botanico dell’Università di Cagliari, guidati da Gianluigi Bacchetta, che ha fatto trapelare un cauto ottimismo in seguito al sopralluogo condotto a Tanca Manna. L'auspicio è che gli apparati radicali dell'olivastro siano ancora in vita e che dunque si possa agevolare una ripresa vegetativa delle porzioni di tronco non direttamente interessate dal fuoco. Sarà impossibile riportarlo al suo antico splendore; l'albero porterà i segni indelebili dell'incendio, ma potrà continuare a vivere.

"Possiamo confermare che la pianta non mostra nessun fenomeno residuo di combustione", ha detto Gianluigi Bacchetta. "Al di là di questo, si evidenzia che i primi interventi, come l’aspersione di acqua sui suoli intorno alla pianta, hanno prodotto effetti benefici, abbassando notevolmente la temperatura del terreno. Abbiamo provveduto a posizionare frasche e tronchi a protezione delle porzioni vitali della pianta per ridurre al massimo l’esposizione alla luce solare e mantenere una maggiore umidità".

La raccomandazione degli esperti è stata quella di non avvicinarsi assolutamente alle radici della pianta e al terreno circostante, dal momento che calpestandolo il suolo potrebbe compattarsi e ostacolare i processi di rigenerazione dell'olivastro. Per questo il Comune di Cuglieri ha emesso un'ordinanza per imporre il divieto di ingresso nell'area recintata ai non addetti ai lavori. Il dolore delle persone è comprensibile, ma in questo momento occorre avere pazienza e sperare. "La resilienza dell'albero deve essere quella della popolazione", ha aggiunto il professor Bacchetta.